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Brian: «La nuova Dinamo? Un gruppo che farà divertire»

di Roberto Sanna
Brian: «La nuova Dinamo? Un gruppo che farà divertire»

Sacchetti già pregusta la stagione in Euroleague: «Il giorno del sorteggio ho realizzato cosa ci sta capitando»

21 luglio 2014
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SASSARI. Un salto a New York dopo le canoniche settimane in Sardegna («Ho fatto il camp di Olbia, poi relax con un po’ di mare e anche qualche allenamento per non arrivare trovare troppo indietro alla ripresa della stagione») aspettando agosto per la grande riunione algherese della famiglia Sacchetti. Brian ormai è un veterano della Dinamo ma per lui questa estate è particolare, con la famiglia ormai trasferita in Sardegna dopo una lenta marcia di avvicinamento: papà Meo è qui dal 2009, lui lo ha raggiunto nel 2010, l’anno scorso è arrivato il fratello piccolo Tommaso e all’inizio dell’estate anche mamma Olimpia. Non basta: «Al mio rientro da New York verrà a trovarci anche mia sorella Alice – racconta –, così saremo al completo. Sarà una bella riunione e sono molto felice che possa accadere qui in Sardegna. Certo questo inizio estate per me è stato un po’ strano, diciamo che non ero abituato a vedere tutti insieme».

Magari con Meo vi siete visti anche troppo...

«Forse sì, però c’è tanta gente in giro che mi invidiava proprio perché lo vedevo così spesso. Magari qualche mezza giornata libera in più non mi sarebbe dispiaciuta ma mio padre lo conosciamo, quando vuole è un bel rompiscatole e non ne ha voluto sapere».

È a Sassari dal 2010, ha visto nascere e crescere il gruppo di questi primi anni in Serie A: come sta seguendo la rifondazione?

«La seguo passo passo, ovviamente, ma senza esagerare, non mi faccio prendere dalla frenesia o dall’ansia. La società si è mossa molto bene, i nuovi arrivati li conosco perché è tutta gente con la quale ho giocato contro anche in Europa e sono giocatori esperti e di talento, non possono che fare bene. Sono contento di questo nuovo gruppo, è giovane, atletico e motivato».

Come ha vissuto l’addio dei Diener, ragazzi coi quali ha condiviso tanti momenti e ai quali era legato anche dal punto di vista umano?

«Sono cose che quando fai un lavoro come questo metti in conto, sai che può succedere. Umanamente mi è dispiaciuto, certo, e anche dal punto di vista del gioco erano due che ti davano delle certezze tecniche importanti. Detto questo, sono sicuro che i nuovi arrivati non li faranno rimpiangere e noi “vecchi” avremo il compito di integrarli nella nuova realtà. Non credo che faremo molta fatica perché integrarsi in questo ambiente è sempre stato molto facile per tutti».

Quest’anno sarete in tanti col 3+4+5, con sette stranieri nel gruppo per voi italiani sarà ancora più dura ritagliarsi uno spazio?

«Penso che, visto anche l’impegno dell’Euroleague, ci sarà comunque spazio per tutti. E il fatto che la composizione della squadra sia diversa per noi è uno stimolo, ci motiva ulteriormente. Anche perché sappiamo che Meo non guarda in faccia nessuno e manda in campo chi può essere utile. Come nelle stagioni scorse, ci alleneremo sapendo che dovremo farci trovare pronti perché il nostro momento arriverà. Quindi, giù il sedere e al lavoro perché in qualsiasi momento potrà toccare a noi».

Domanda d’obbligo: come vede il match Dinamo-Real Madrid?

«Direi bene. E vedo molto bene anche il match Real Madrid Dinamo in Spagna. Insomma, una grande cosa. E devo dire che mi ha fatto un certo effetto vedere il nostro nome nel tabellone il giorno del sorteggio, è stato in quel momento che ho veramente realizzato che cosa ci sta succedendo. Sarà un grande onore giocare contro i più grandi campioni nei palazzetti più celebri d’Europa, ho già i brividi. E state certi che, a prescindere dal fascino di queste sfide, non abbiamo assolutamente intenzione di presentarci a testa bassa e fare la figura dei novellini».

Non c’è soltanto l’aspetto romantico, insomma.

«L’aspetto romantico lo vivremo nel riscaldamento prepartita. Poi andremo in campo come sempre: per cercare di vincere la partita».

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