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«Orgoglioso di questa chiamata»

«Orgoglioso di questa chiamata»

Peppone Salaris, tecnico dell’Usinese, è motivato ed emozionato

09 luglio 2014
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USINI. Tira aria nuova in casa dell’Usinese. In settimana la società rossoblu ha ufficializzato l’arrivo del nuovo presidente, che prende il posto di Tonino Derosas (che ricoprirà comunque la carica di presidente onorario). A guidare la società sarà quindi Gianni Cappiali, imprenditore edile pattadese. Una scelta non causale, perché Cappiali conosce bene la società rossoblu, che nei suoi 53 anni di storia si è sempre distinta per serietà e competenza.

La prima mossa è stata la scelta dell’allenatore. A guidare l’Usinese è stato chiamato Peppone Salaris, usinese doc, che dopo trent’anni ritorna a “casa” nella squadra che lo ha lanciato nel calcio che conta. Infatti Peppone dopo aver fatto la trafila nelle giovanili, esordendo appena sedicenne in Prima categoria è passato subito in serie D con l’Alghero. Nella sul lunga carriera Salaris ha indossato le maglie di squadre gloriose come l’Ilva, il Calangianus, l’Arzachena chiudendo con l’Aghero. Da allenatore ha maturato esperienza al cospetto di Antonello Cuccureddu nelle panchine di Torres, Grossetto, Perugia e Pescara. Dal mister algherese Peppone Salaris ha colto il meglio che può cogliere un aspirante allenatore, per poi trasmetterlo alla squadra, ma adesso è arrivato il momento di viaggiare per con le proprie gambe. La scelta di guidare l’Usinese è stata incoraggiata proprio da Antonello Cuccureddu. «Non nego che la chiamata dell’Usinese mi ha colto di sorpresa, non me l’aspettavo – dice Peppone Salaris –, questo mi rende felice e orgoglioso. Ho accettato volentieri, sposando da subito i programmi e il progetto del presidente. Sono grato a questa società perché mi ha dato la possibilità di affermarmi come giocatore. Non dimentico il compianto presidente zio Peppino Sau e Tonino Derosas ai quali va tutta la mia riconoscenza. Cercherò di dare il meglio anche come allenatore». La notizia dell’arrivo dei Peppone Salaris ha ridato nuovo entusiasmo alla tifoseria. «Voglio che i tifosi ritornino al campo come in passato – conclude Salaris –, ad amare la squadra del proprio paese, e ritrovare quell’entusiasmo che ho visto trent’anni fa».(f.c.)

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