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Goodbye Drake, finisce un’epoca

di Roberto Sanna
Goodbye Drake, finisce un’epoca

Dopo Travis, anche l’Mvp del campionato lascia Sassari: non sarà più la squadra dei Diener

22 giugno 2014
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SASSARI. E’ finito un ciclo. Di più: è finita un’epoca, quella dei Diener. Dopo Travis, che ha lasciato il basket giocato, anche Drake saluta la Dinamo. Lo ha comunicato ufficialmente il presidente biancoblù Stefano Sardara con un post su Facebook ripreso da tifosi e siti specializzati. Drake continuerà a giocare da un’altra parte per aprire un capitolo nuovo della sua vita professionale dopo tre stagioni a Sassari e una carriera da pro quasi sempre agli ordini di Meo Sacchetti.

Nell’aria. Una decisione che non giunge inaspettata, forse sarebbe stata una sorpresa rivederlo a Sassari. I rumors erano cominciati già durante i playoff, quando si era capito che Travis sarebbe tornato negli Usa. Senza di lui, dopo tre anni in crescendo, con una squadra che sarà rifondata e in più un fresco titolo di Mvp in tasca da far fruttare sul versante contrattuale, era chiaro che anche il biennale di Drake rischiava di non arrivare a scadenza. Certo, entrambi vanno via interrompendo accordi pluriennali ma lo sport professionistico è fatto anche di queste cose. E quando hanno indossato la maglia della Dinamo, entrambi hanno fatto grandi cose. Ora si volta pagina e, visto che l’addio di Drake era nell’aria, la società si era già concentrata sulla costruzione della nuova squadra. Con una nuova sfida che potrebbe chiamarsi Eurolega: dovesse arrivare la chiamata, vedremo una squadra totalmente diversa da quella alla quale eravamo abituati. Ed è giusto che sia così.

Ciao ManDrake. Il dispiacere e l’amarezza di non rivederlo a Sassari non possono intaccare i ricordi di quello che è stato uno dei più grandi giocatori che hanno indossato la maglia biancoblù. Drake è stato l’uomo dei canestri impossibili sulla sirena, un bombardiere che nei momenti di vena ha affondato squadre di altissimo livello. In certi momenti dava l’idea di essere assolutamente inarrestabile offensivamente e in più aggiungeva la capacità di saper essere utile alla squadra con tante altre cose. A Sassari il suo livello di gioco si è elevato fino al top, anche lui deve qualcosina alla Dinamo perché qui ha trovato il posto giusto per esplodere e prendersi quello che il Morbo di Chron, verso la fine della carriera al college, gli aveva tolto. Travis e Drake sono stati speciali anche fuori dal campo con la loro disponibilità ed educazione, mai visti rifiutare una foto o un autografo in qualsiasi situazione, due veri “family men” americani che, svestite le divise da gioco, erano i perfetti dirimpettai ai quali chiedere le uova o lo zucchero nei momenti di emergenza. È stato bellissimo averli a Sassari, non sarà semplice sostituirli. Ma la Dinamo ha sempre meravigliose idee per la testa e una si chiama Eurolega.

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