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«Mercato in fermento, la Dinamo c’è»

di Roberto Sanna
«Mercato in fermento, la Dinamo c’è»

Il direttore sportivo Federico Pasquini fa il punto: «Il roster lungo è una priorità. Drake? È una questione di motivazioni»

16 giugno 2014
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SASSARI. Federico Pasquini è sempre in attività. Non ha certo aspettato la fine della stagione per piombare su Jeff Brooks, primo acquisto ufficiale della Dinamo 2014/’15, il suo non è stato un blitz ma la chiusura di un'operazione condotta nel tempo.

Il diesse biancoblù è pronto a costruire la nuova Dinamo, una squadra che potrebbe realmente essere rinnovata e ripartire dal nucleo italiano. Di sicuro non ci sarà Travis Diener e il compito di trovare il suo sostituto potrebbe spaventare tanti, col presidente Sardara che giusto per non infiammare il mercato ha detto che “Pasquini ora dovrà guadagnarsi il suo lauto stipendio trovando il sostituto di Travis“.

Una battuta che l'interessato ha accettato di buon grado: «Sono legato a Stefano da una grande amicizia, può dirmi qualunque cosa» ride dal suo ufficio, in attesa di inaugurare una lunga estate in giro per l'Italia e gli Usa.

La nuova Dinamo è già in cantiere?

«Noi non ci fermiamo mai. Del resto gli ultimi due anni, con l'Eurocup, sono stati molto produttivi e ci hanno consentito di allargare tantissimo le nostre conoscenze e i rapporti personali. Significa che non facciamo un mercato basato sullo scouting e le cifre, abbiamo veramente tante informazioni e così è molto semplice, non sono per nulla preoccupato. Sapete perché? Perché in questo momento Sassari è veramente una piazza di primo piano e appetibile per tanti giocatori. Sono contento di aver preso Brooks, è un giocatore che mi fa davvero impazzire».

Cominciamo dal grande dilemma: che cosa farà Drake?

«Se lo conosco bene, starà una settimana chiuso in casa per capire che cosa è giusto o sbagliato per lui. Posso credere che abbia molte offerte, ma la sua permanenza a Sassari è legata soprattutto a un fattore: capire se ha veramente chiuso un ciclo ed è arrivato il momento di cambiare aria, oppure se ha ancora qualcosa di importante da darci. Noi non abbiamo alcuna intenzione di uscire dal contratto, ma come vedete l'aspetto economico non è quello centrale. Drake deve capire se davvero ha voglia di tornare un altro anno a Sassari e alla Dinamo, se mentalmente lui è fuori dal nostro contesto allora è inutile mettersi anche a parlare di soldi».

Il possibile sbarco in Eurolega può condizionare la costruzione della squadra?

«No, io credo che la squadra la farà il mercato. Mi chiedete della formula che vogliamo scegliere, ma non è detto che debba essere per forza il 3+4+5. Potremmo anche puntare sul mercato italiano, perché se io fossi un giocatore italiano con un certo tipo di ambizioni sarei molto felice di poter giocare a Sassari. E questo potrebbe voler dire che alla fine arriveremmo ad avere un 5+7. Insomma, non è una questione di formula ma di quello che saremo bravi a trovare sul mercato».

Il roster lungo alla fine ha pagato.

«L’obiettivo infatti è proprio quello. Perché avere dodici giocatori veri ci ha portato, dopo una stagione lunga e impegnativa, ad andare a Milano e vincere gara5 senza che nessuno alla fine fosse stravolto fisicamente».

Trovare il sostituto di Travis Diener, a parte le battute, quanto è difficile?

«Il problema vero è che il mercato dei playmaker è quello più complicato, in questo momento non offre tantissimo. Di sicuro cercheremo un giocatore compatibile col basket di Meo Sacchetti, che nel pensare le sue squadre è sempre partito proprio dal playmaker».

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