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La Dinamo è pronta per la rivoluzione

di Andrea Sini
La Dinamo è pronta per la rivoluzione

L’addio di Travis Diener è il più doloroso ma non sarà l’unico. Un ciclo importante si chiude e se ne aprirà un altro

11 giugno 2014
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SASSARI. Un occhio al presente e uno al 2018, con un progetto che dal punto di vista societario va avanti ma sotto l’aspetto tecnico è ancora da definire. La migliore stagione di tutti i tempi della Dinamo è anche quella che vede chiudere il primo ciclo importante e precede una vera e propria rifondazione: ecco le possibilità di rivedere in biancoblù i protagonisti della favolosa stagione 2013-’14.

Marques Green (20%): un vero big dello scorso mercato, nel complesso ha deluso, forse infastidito per il dualismo con Travis Diener (con il quale ha peraltro un ottimo rapporto). Ha un altro anno di contratto con la Dinamo e a questo si deve la percentuale minima che lasciamo al dubbio, ma entrambe le parti sembrano intenzionate a recedere. Senza rancore, nè rimpianti.

Caleb Green (0%): il vero capolavoro dell’ultima campagna acquisti. “Battezzato” da Meo Sacchetti durante la sfida di Eurocup dell’anno precedente con Orleans, è arrivato dopo diversi mesi di stop per infortunio, è stato rimesso in piedi ed è stato decisivo sia in campionato che nella coppe. È richiesto da mezza Europa, ha il contratto in scadenza e uno stipendio che lieviterà fortemente. La Dinamo non è in grado di trattenerlo: dopo aver giocato in Germania, Belgio, Francia e Italia, il suo futuro è in Spagna.

Jack Devecchi (100%): a Sassari ormai da una vita, è cresciuto a livelli esponenziali nonostante tre infortuni in pochi mesi. Gode della massima fiducia del coach, non ha nessuna intenzione di andarsene e la Dinamo non ha nessuna intenzione di lasciarlo scappare.

Massimo Chessa (70%): arrivato a stagione in corso, praticamente in punta di piedi, è riuscito a ritagliarsi un discreto spazio nonostante nel suo ruolo avesse davanti due tipini come Diener e Green. Se non si fosse infortunato, sarebbe certamente servito anche nei playoff. La domanda è: dovrà restare per fare il terzo play?

Drew Gordon (0%): l’anno scorso era passato in città come una cometa che sembrava destinata alla Nba. Poi è andato al Partizan Belgrado, non ha convinto ed è tornato a Sassari accompagnato da squilli di tromba. Invece è stato la delusione più grande, tra grossi limiti caratteriali e infortuni che ne hanno falsato il rendimento. Siamo ai saluti.

Travis Diener (0%): la scelta è fatta e il dado è tratto. Aveva un contratto sino al 2018, ma tra acciacchi fisici sempre più fastidiosi e l’idea di farsi una seconda carriera come allenatore, ha scelto di chiudere a testa alta a 32 anni. Nel suo destino c’è la panchina di un college americano: il suo sogno sarebbe allenare a Marquette, dove da giocatore-studente ha lasciato lo stesso segno che sta lasciando oggi a Sassari.

Brian Sacchetti (100%): un altro dei sassaresi acquisiti che non hanno nessuna intenzione di cambiare aria. Sempre più utile e costante, è una colonna del progetto biancoblù.

Drake Diener 50%: avrebbe un altro anno di contratto, ma stiamo parlando dell’Mvp della serie A e questo campione di 33 anni fa gola a parecchie squadre. Deve solo decidere, come ha già annunciato, se tuffarsi in una nuova avventura oppure restare a casa. Cioè a Sassari.

Manuel Vanuzzo (100%): il capitano rinnova di anno in anno e non si stanca mai. Con un minutaggio contingentato è ancora in grado di dare un ottimo contributo. La certezza è che l’anno prossimo compirà quarant’anni indossando la maglia della Dinamo.

Benjamin Eze (30%): uscito dal cilindro di Sardara a febbraio, mentre si godeva in America un periodo a metà tra l’anno sabbatico e la pensione, ha impiegato un tantino troppo per mettersi in forma, ma ha conquistato tutti per la sua serietà e alla fine ha dimostrato di saperci ancora fare. Ha 33 anni e non è detto che non rientri nei piani dei biancoblù.

Amedeo Tessitori (90%): il baby boom toscano, classe 1994, è stato blindato dalla Dinamo con un contratto quinquennale e al suo primo anno nella massima serie è cresciuto tantissimo. L’unica incognita è legata al problema a una mano, che gli ha fatto saltare i playoff e che non è stato ancora risolto.

Omar Thomas 30%: Sino a qualche mese fa la percentuale sarebbe stata molto più alta e la Dinamo avrebbe fatto di tutto per trattenerlo. Oggi i rapporti sembrano essersi raffreddati, non solo per il calo di rendimento a fine stagione. A 32 anni, resta un giocatore affidabile e utilissimo. La sua esperienza potrebbe fare al caso della Dinamo in chiave Eurolega.

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