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Silvestrone non rivela i nomi dei compratori

di Roberto Muretto
Silvestrone non rivela i nomi dei compratori

Cessione del Cagliari Calcio: slitta la firma sui contratti. Incontro in Comune per lo stadio

30 maggio 2014
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CAGLIARI. Resta un mistero il nome degli investitori del fondo americano che hanno acquistato (le firme sui contratti saranno apposte la prossima settimana) il Cagliari Calcio. Di voci ne girano tante, di conferme nemmeno l’ombra.

Indiscrezioni. Un ruolo potrebbero averlo la Bain Capital di Mitt Romney e la Schafer Found, che opera nella fornitura di servizi per le infrastrutture. Mentre la Morgan Stanley rappresenterebbe una sorta di garanzia per l’operazione. Luca Silvestrone, l’emissario che rappresenta la cordata degli States, resta abbottonato. «E’ solo una questioni di giorni - le sue parole - Chi ha a cuore le sorti del Cagliari deve sapere che noi vogliamo fare le cose per bene». Una riservatezza che da una parte è comprensibile, dall’altra fa sorgere qualche dubbio. I tifosi aspettano che gli investitori si tolgano la maschera e spieghino quali sono i loro progetti per il presente e per il futuro.

Avvocati al lavoro. I legale delle due parti stanno preparando la documentazione per chiudere l’affare. Nelle carte verranno inserite una serie di clausole relative allo stadio. L’operazione andrà a buon fine se il Sant’Elia avrà l’agibilità per sedicimila posti entro la scadenza (20 giugno) imposta dalla Lega Calcio. Oggi Silvestrone sarà a Cagliari e chiederà certezze. Ma c’è un altro particolare che non è stato reso noto, ma che sarà determinante. La cordata americano vuole avere l’ok dal sindaco di Cagliari per la costruzione del nuovo stadio. Il progetto è stato presentato qualche settimana fa. Si tratta di un impianto moderno, che prevede tutta una serie di servizi. Non solo partite di calcio, ma una struttura che funziona tutti i giorni. La giunta guidata da Massimo Zedda sta discutendo ma ancora la pratica non è passata al vaglio del consiglio comunale.

Piano alternativo. Se dal Comune dovesse arrivare il via libera per la realizzazione del nuovo stadio, sarà necessario studiare una soluzione che eviti al Cagliari l’esilio. I tempi di realizzazione sono stati stimati in venti mesi. Questo significa che per la stagione 2015-2016 va trovata una “casa” temporanea. Si è parlato di un possibile ritorno a Is Arenas, lo stadio di Quartu dove il Cagliari ha giocato buona parte dello scorso campionato. Smantellato dopo l’avvio dell’inchiesta, culminata con arresti e denunce. Il gruppo americano potrebbe chiedere, in via provvisoria, di rimontare le strutture mobili, puntando proprio sui tempi: venti mesi e poi tutto viene smantellato. E’ una delle strade che si vuole percorrere, anche se con un’inchiesta in corso, le complicazioni non mancano.

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