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Brian Sacchetti si veste da Mvp

di Andrea Sini
Brian Sacchetti si veste da Mvp

«Sono felice di fare la mia parte. La tripla con Cantù è alle spalle»

24 maggio 2014
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INVIATO A BRINDISI. Il destino non è il postino ma spesso dedice di bussare due volte. E se la prima volta ti ha sbattuto la porta in faccia, devi solo avere la forza e la pazienza di aspettare. Un anno dopo la tripla mandata sul ferro nell’ultimo secondo della serie playoff con Cantù, Brian Sacchetti passa alla cassa a riscuotere il suo credito. Però non c’è fortuna, ma solo merito, nella sua prestazione da Mvp che regala alla Dinamo il pass per le semifinali.

«Per quanto mi riguarda il discorso dell’anno scorso era chiuso da un pezzo – dice a caldo l’ala piemontese –. Avevo smesso di pensarci, ho sempre e soltanto guardato avanti. No, non è una rivincita, è soltanto una gran bella serata. Una gran bella vittoria».

Venti minuti tondi tondi in campo, quasi tutti spesi nel momento più caldo del match: 15 punti realizzati con ottime percentuali, 6 rimbalzi e una difesa fatta con le gambe, con i denti e col cuore. Per papà Meo e per i compagni di squadra è lui l’uomo del giorno. «Sono felice ma so benissimo che si gioca e si vince in cinque – dice Brian –. Quando entro in campo so di dovere dare qualcosa in più, perché ci sono tante stelle e ognuno deve guadagnarsi il suo spazio. Il nostro merito in questa partita è stato quello di non considerare mai finita la partita. Anche sotto di 13. In quel momento è stata fondamentale la tripla di Chessa, e poi abbiamo continuato a giocare. Brindisi ha perso un po’ di smalto e ha iniziato a sbagliare tiri che sino a poco prima entravano a occhi chiusi. Insomma, ci abbiamo creduto sempre, su un campo così difficile si vince solo così. Ancora una volta, l’intensità ha fatto la differenza nei momenti chiave».

I tifosi brindisini hanno iniziato il match dandogli del “raccomandato” dal parterre. Hanno finito con il muso lungo e dopo il canestro decisivo, quello che sul 75-80 ha messo in freezer la vittoria, hanno persino applaudito. «Saranno dieci anni che mi sento dare del raccomandato – sorride il numero 14 biancoblù –. Non ci ho mai fatto caso, sinceramente. Ho continuato a lavorare e ora sono felice di poter dare il mio contributo a una squadra che sta facendo grandi cose nei playoff scudetto. Poter fare qualcosa di buono in queste partite per me è una grande soddisfazione».

L’appetito vien mangiando. «Ricarichiamo le pile e iniziamo a pensare alla prossima. Questa però è stata davvero una grande impresa».

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