La Nuova Sardegna

Sport

Datome, un messia al palazzetto «A voi bambini dico: divertitevi»

di Guido Piga
Datome, un messia al palazzetto «A voi bambini dico: divertitevi»

La lezione speciale della stella olbiese della Nba, centinaia di piccoli atleti alla giornata di festa Belle parole, nessun divismo e la capacità di trasmettere i veri valori del basket e dello sport

04 maggio 2014
2 MINUTI DI LETTURA





OLBIA. Più dell’ingresso, tra due ali di ragazzini adoranti, potè la lezione. Gigi Datome sembra un messia, e non solo per quella barba lunga che in America gli ha fatto meritare l’appellativo di Jesus, Gesù. Ma perché quando parla, lui lungo lungo e i bimbi piccoli piccoli seduti intorno, si fa ascoltare come colui che porta il verbo della Nba, parabola fatta carne e ossa del ragazzino partito da Olbia, da quel palazzetto in cui ieri la scena si svolge, e arrivato nel massimo campionato cestistico al mondo. Concentrandosi solo a quel fermoimmagine - lui in cattedra, gli allievi in estasi - si potrebbe avere l’idea che Datome se la tira, che ha preso aspetti di divismo. E invece la differenza è tutta qui, tra quello che appare (può apparire) e quello che è. Perché anche in questa giornata in cui potrebbe essere una star, Datome è uno di loro: uno di quei bambini. Uno che aveva i loro stessi sogni. Uno che vuole che continuino a coltivarli, allenamento dopo allenamento. «Ma solo per la gioia di divertirvi» dice ai bambini che lo interrogano.

È questo il passaggio più impegnativo. Perché Datome sa di avere una responsabilità sociale. Verso i bambini, verso i loro genitori. E miglior testimonial per lo sport non potrebbe esserci. Parla bene l’italiano, e non è poco (anche con l’inglese se la cava egregiamente). Ma, soprattutto, oltre alla forma quello che dice ha contenuto. Un giusto equilibrio tra voglia di fare e timore che le illusioni facciano male. «Come sono arrivato in Nba? Mi sono sempre allenato, impegnato; ho fatto sacrifici; ho avuto fortuna, è arrivata l’occasione e l’ho sfruttata. Io vi posso dire: dovete allenarvi, fare tutto quello che potete. Ma sappiate che neppure in Nba c’è la perfezione. Anche se diventerete bravi, ci sarà sempre qualcuno più bravo di voi. Ma alla vostra età, ecco, la cosa più importante è che di divertiate».

Lo sport è business, ma per Datome è appunto una passione, qualcosa che si fa per stare bene, per migliorarsi, per socializzare, ma senza assilli, senza il chiodo fisso di dovercela fare. Lui, sì, ce l’ha fatta, e sa che ancora molto dovrà fare per dimostrare che anche in Nba può essere un numero uno, ma l’impressione che se anche non ce l’avesse fatta avrebbe avuto comunque questo spirito, questa serenità, questa gioia di essere un ragazzo tra i ragazzi che tira un pallone verso il canestro. Solo per il piacere di fare centro, che davanti abbia migliaia di spettatori e nessuno.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano

VIDEO

Il sindaco di Sassari Nanni Campus: «23 anni fa ho sbagliato clamorosamente. Il 25 aprile è la festa di tutti, della pace e della libertà»

L’intervista

L’antifascismo delle donne, la docente di Storia Valeria Deplano: «In 70mila contro l’oppressione»

di Massimo Sechi
Le nostre iniziative