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Datome, quando il basket è rock

Datome, quando il basket è rock

Chiusa la prima stagione in Nba, l’olbiese è felice: “Magnifica, anche nei momenti no”

19 aprile 2014
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OLBIA. È uno rock, Gigi Datome. Tosto come certa musica che animava la scena di Detroit, e veloce come le auto che avevano fatto della città americana la capitale mondiale delle quattro ruote.

Tutto è passato in fretta, lì nel Michigan, e colpi ne ha presi e dati, in questa prima stagione Nba. Un inizio super, con un record: quello del giocatore italiano più rapido ad andare in doppia cifra. Poi qualcosa si è inceppato nell’ingranaggio dei suoi Pistons, qualcosa è saltato nello spartito delle sue giocate. Un finale in sordina, come quello dei Detroit, fuori dai playoff. Peccato, ma nulla toglie alla grande storia scritta dall’olbiese.

Comunque sia andata, è stato un successo. Basterebbe leggere i commenti entusiasti dei suoi tifosi, italiani e ora americani. Difficile entrare nel cuore degli americani. Lui, l’italiano, l’europeo, c’è riuscito al primo colpo. Fin da quando, per via della barba, hanno preso a chiamarlo Jesus. Non è provincialismo, è un dato di fatto: Datome è già un personaggio.

Ma, e anche questo è un altro fatto oggettivo, è rimasto quello che era: uno che sa che lo sport, per quanto professionistico, per quanto condizionato dal business, è un gioco. Qualcosa da prendere sul serio, ma tenendo sempre presente che la vita vera, di tutti i giorni, è un’altra cosa. E che le paure, come disse appena sbarcato a Detroit, non sono legate alle partite, ma ad altro.

Che Datome sia sempre lo stesso lo ha dimostrato pubblicamente, con un post su Facebook. Eccolo: «La mia prima stagione Nba si è conclusa. È stata lunga ed a tratti pesante mentalmente, ma sicuramente un'esperienza magnifica. Anche nei brutti momenti. Dispiace non aver centrato i playoff ma evidentemente questo risultato era quello che abbiamo mostrato di meritare in campo. Pur non avendo giocato molto credo comunque di aver imparato tanto e mi sento un giocatore migliore rispetto a quando ho iniziato la stagione. Ora un po’ di riposo dopo 22 mesi quasi ininterrotti di basket. Ritornerò fra un paio di settimane a Detroit per lavorare individualmente. Chi si ferma è perduto! Grazie ai tifosi dei Pistons in tutto il mondo per il continuo supporto e ai tifosi italiani che non sono stati da meno!».

Bello, no? Umile, consapevole, riconoscente con tutti quelli che l’hanno sostenuto.

Altri quindici giorni di allenamenti e poi, sicuro, una bella vacanza nella sua Olbia. Cullato dall’affetto che il suo post ha scatenato. Ecconi alcuni messaggi.

Fabio Diego: “Dajee Gigi non mollare mai! L'anno prossimo si dovranno mangiare le dita chi non ti hanno dato fiducia e minuti!” Sportlive.it: “Bravo Gigi! Sempre umile e lucido in ogni tua disamina! Un vero esempio di stile e simpatia non solo per il basket italiano!”. Giovanni Spiggia. “Gigi ricordati che sei duro come la roccia sarda. Puro granito! Non mollare campione!!!”. Stefano Glucksmann Simeone: “Nelle tue frasi c'è dentro tutta la differenza, colossale, tra basket e calcio. Grande Gigi, il prossimo anno spacchi tutto!”. Davide Mignani: “Grande Gigi, sempre lo spirito giusto, sei da prendere come esempio”. Alessandro Podesta: “Sei stato molto di compagnia coi tuoi post....forza per le proxime stagioni”. Ok, ora però che si goda il suo mare. Magari con una chitarra, la sua passione. Perché anche a riposo, Datome è rock.(g.pi.)

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