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Un lampo della stella Drake Diener nobilita l’«All Star Game»

di Andrea Sini
Un lampo della stella Drake Diener nobilita l’«All Star Game»

L’ala della Dinamo trionfa nella gara del tiro da 3 punti In campo con la nazionale anche il centro Amedeo Tessitori

14 aprile 2014
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SASSARI. Il lampo di una stella biancoblù illumina una serata da sbadigli, tra gaffe, trovate discutibili e uno spettacolo semplicemente inesistente. Drake Diener vince la gara del tiro da 3 punti con una performance strepitosa ed è l’unico elemento degno di nota dell’All Star Game 2014, che si è svolto ieri ad Ancona. Nella serata che ha visto anche l’esordio assoluto in nazionale maggiore per Amedeo Tessitori (autore di una buona prova), l’ala americana della Dinamo Banco di Sardegna ha trionfato nella sfida tra i migliori cecchini della serie A, surclassando i concorrenti ed esibendosi in un “perfect” negli ultimi 15 tiri, tutti andati a segno. L’ex “cugino scarso” succede così a Travis, che trionfò a Pesaro due anni fa.

La gara del tiro. «Avevo un po’ di pressione addosso perché mi davano come favorito» racconta Drake. E lui quando ha la pressione addosso riesce a dare il meglio: prima ha tolto di mezzo Joe Ragland (Cantù), battuto 69 a 60 in semifinale. Poi si è presentato ancora sull’arco per sfidare Stefano Gentile (Cantù), che aveva appena fatto fuori Amedeo Della Valle, 60-51. La finalissima non si è aperta bene per il giocatore della Dinamo, che ha commesso alcuni errori ma poi è letteralmente esploso, mettendo dentro 15 triple una in fila all’altra. Totale 66 punti, contro i 42 di Gentile. «Sono contento di avere vinto – aggiunge DD16 –, anche il pubblico mi ha sostenuto dopo i primi errori. Credo che si aspettassero qualcosa di speciale e spero di averli accontentati».

La partita. Il numero 16 della Dinamo ha preso parte anche alla partita delle stelle, con la maglia della selezione dei migliori stranieri del campionato. Di fronte si è trovato il compagno di squadra Amedeo Tessitori, che alla bella età di 19 anni e mezzo ha giocato la sua prima gara con la maglia della nazionale maggiore. Per lui un’ottima prestazione che arriva al culmine di una settimana trascorsa con la nazionale under 20. Entrambi hanno messo a segno 6 punti (Drake ovviamente con due triple).

“Mr Deiner”. Per Drake Diener, che è arrivato nelle Marche scortato dal presidente Stefano Sardara, la serata non è iniziata nel migliore dei modi: al momento della consegna dei completini da gara, l’ala sassarese ha scoperto che sulla sua maglia numero 16 era stato stampato il nome con uno spelling errato: “Deiner”. Un errore grossolano e imperdonabile, anche perché si tratta pur sempre del miglior marcatore della serie A, serissimo candidato al premio di miglior giocatore della stagione regolare. «In effetti è una cosa che ancora mi mancava – sorride Drake, che però non sembra avere gradito moltissimo la sorpresa –. No, non conserverò questa maglia, abbiamo restituito le divise, che verranno vendute in un’asta di beneficenza». Il “Gronchi rosa” del basket, potrebbe diventare una chicca per collezionisti.

Orrori stellari. Al PalaRossini è andata in scena una versione inverosimile della partita delle stelle. Tra tantissime defezioni per varie ragioni (nessun giocatore di Milano, per dire), una nazionale di fatto sperimentale (l’unica vera stella è sembrato il baby Della Valle) e una gara delle schiacciate a dir poco sottotono (Polonara vincitore quasi per esclusione), la serata non ha certo divertito il pubblico, tanto meno i telespettatori. Imbarazzante la partita delle stelle (gli americani sotto i 60 punti non si sono mai visti nella storia dell’All Star Game) e quasi da match scapoli-ammogliati la competizione della nostalgia, con le sfide in famiglia tra i Gentile, i Vitali, i Cinciarini e i Della Valle. In aggiunta, gli aggiornamenti online in tilt e il collegamento tv a singhiozzo. Un disastro, insomma. E meno male c’era “Deiner”.

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