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Moratti e gli arabi incalzano Cellino ma lui prende tempo

di Roberto Muretto
Moratti e gli arabi incalzano Cellino ma lui prende tempo

Il patron rossoblù è combattuto: restare o vendere? E intanto si gode la prima vittoria del suo Leeds United

03 febbraio 2014
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CAGLIARI. C’è un giallo sul futuro del Cagliari. Massimo Cellino da una parte vorrebbe dare retta al cuore e non vendere la società alla quale è legatissimo. Dall’altra si è stancato dei tanti problemi legati alla vicenda stadio (Is Arenas e Sant’Elia), motivo principale che lo spinge a fare un passo indietro. Ma c’è una cosa che il patron rossoblù ha confidato agli amici più stretti: se deciderà di andarsene, lo farà solo se il Cagliari Calcio finirà in mani sicure. Altrimenti al timone resterà ancora lui, anche se costretto a dividersi tra l’Italia e il Regno Unito. In questo caso un ruolo importante verrà affidatoa Gianfranco Matteoli, da anni strettissimo collaboratore del presidente rossoblù. Quella che comincia oggi sarà una settimana importante. Potrebbero cadere molti veli sul futuro del club di Viale La Playa. Decollerà la trattativa con Massimo Moratti? Oppure saranno gli arabi a spuntarla? A questo proposito, si dice che siano stati versati in una banca 30 milioni di euro, che la famiglia Al Thani sarebbe pronta a versare come anticipo se la trattativa per l’acquisizione del Cagliari dovesse andare in porto.

La Saras in campo? Da quando è venuta fuori la notizia di un possibile interessamento dell’ex presidente dell’Inter per il Cagliari, da Milano non c’è stato nessun commento. Solo una considerazione: avendo mantenuto il 30 per cento delle azioni del club nerazzurro, l’Antitrust non consentirebbe a Moratti di concludere l’operazione. Un ostacolo facimente aggirabile, tenuto conto che per lui non sarebbe un problema trovare una persona di fiducia. Se poi Cellino si è lasciato sfuggire che a breve potrebbe esserci un incontro, allora c’è qualcosa di più di una semplice indiscrezione.

Dall’Inghilterra. Massimo Cellino sta facendo conoscenza col calcio inglese. Ha in mano il 75 per cento del Leeds United ma ancora non può dire di essere il proprietario del club. Deve aspettare che la Commissione speciale della Federazione che ha il compito di esprimersi (con parere vincolante) sui requisiti morali e finanziari degli investitori nelle società sportive, si pronunci. Si è parlato del 14 febbraio, ma ieri si è saputo che il verdetto potrebbe arrivare a giorni. L’imprenditore sardo, però, ha cominciato a capire le differenze tra il calcio italiano e quello inglese. Soprattutto ha capito l’amore che hanno i tifosi per una squadra che ha grande tradizione. Non è un caso se dopo aver messo alla porta il manager McDermott, è stato costretto a richiamarlo. Promettendo addirittura di allungargli il contratto. Una mossa per calmare la piazza e riportare serenità nell’ambiente e nello spogliatoio, schierato compatto con l’allenatore.

Festa che fa? L’idea di Cellino era quella di affidargli la panchina. Anche se il presidente si è affrettato a dire quando è stato deciso l’esonero di McDermott: «Non era nei miei progetti se non succedeva tutto questo». Salvo poi innestare la retromarcia. Ma se Cellino ha deciso che Festa dovrà essere l’allenatore, prima o poi l’avvicendamento ci sarà. Nel frattempo all’ex difensore rossoblù potrebbe essere affidato un altro incarico. Festa conosce bene il calcio inglese per aver giocato nel Middlesbrough, anche se come allenatore ha poca esperienza.

I progetti. «Sono venuto per fare qualcosa di speciale - ha detto Cellino - e ho due obiettivi: riportare il Leeds in Premier League e acquistare lo stadio». Parole che non hanno convinto del tutto la tifoseria che continua a essere scettica ed è pronta a nuove contestazioni e nemmeno la Ghf Capital, che ha accettato l’offerta della Eleonora Sport LeD., società della famiglia Cellino, a cui ha venduto il 75 per cento del pacchetto azionario per una cifra intorno ai cinquanta milioni di euro. Massimo Cellino dovrà versarne la metà cash, il resto con fondi azionari. Ma questo avverrà solo dopo che la Commissione speciale (test d’ingresso) avrà sciolto la riserva. E può sucedere qualsiasi cosa.

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