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Il romanzo del Sei nazioni azzurro. Scaricate gratis il secondo eBook

Stefano Tamburini
Il romanzo del Sei nazioni azzurro. Scaricate gratis il secondo eBook

Il primo volume (“Cenerentola non abita più qui”) dedicato al torneo 2013, è già disponibile dall'inizio del torneo. Ora è pronto anche il secondo ("Ovale azzurro") dedicato ai primi 13 anni azzurri nel Torneo. Per scaricare i file cliccate sul titolo e scorrete le recensioni, al centro di ognuna troverete i link per il download diretto nei formati mobi, epub e pdf

31 gennaio 2014
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IL SECONDO EBOOK

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Non c’è niente al mondo, in nessun altro sport, che somigli a questo Torneo delle Sei nazioni, nato come Quattro nazioni nel lontano 1883. E certo non solo perché questo sia il torneo più antico. C’è qualcosa di speciale, di magico – appunto di unico – in questa serie di 15 partite giocate da 15 giocatori contro 15 che si gioca una volta all’anno in un tempo relativamente ristretto, un mese e mezzo. Questo sport ha ovviamente la sua massima espressione nel Mondiale perché inspiegabilmente non trova spazio alle Olimpiadi ma in Europa non c’è altro che tenga: è il Sei nazioni che regala il trofeo più ambito. Si gioca da 131 anni ed è stato iniziale accademia britannica, con i francesi aggiunti nel 1910 e gli azzurri solo nel 2000. Gli altri vengono considerati, e certamente lo sono, non degni di esserci. Ma per capire quanto sia difficile e quanto sia particolare questo torneo, i francesi hanno dovuto attendere 49 prima di vincerlo. E gli azzurri ancora non sanno quando potranno realmente ambire a farlo.

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Eppure, dai timori iniziali per non riuscire a riempire lo stadio Flaminio, adesso siamo comunque al “tutto esaurito” o quasi dello stadio Olimpico. Questo Sei nazioni per il rugby, qui in Italia, è un po’ come l’attività di un grande tenore come Luciano Pavarotti per la lirica. Il personaggio che diffonde la musica “alta” e la porta fuori dal ristretto cerchio dei meloma-ni qui è rappresentato dal torneo dalla formula magica: en-trambi avvicinano, attraggono persone nuove. E dallo scambio tutti ci guadagnano: il rugby, che accresce la propria popolarità; quelli che si avvicinano perché lo spettacolo, rare eccezioni a parte, è sempre qualcosa di speciale.

Certo, ci sono quelli che storcono il naso, che pensano che siccome questo torneo non possiamo e forse non potremo vincerlo mai o chissà quando, allora è inutile partecipare. Sciocchezze, certo, ma son sempre parole al vento che girano. Pesano poco ma danno fastidio: nessuno si sogna di mettere in dubbio la partecipazione del Costa Rica al Mondiale di calcio, di sicuro si sa che non potrà mai vincerlo, però ci va. E come, se ci va. Lo sport – e il rugby in questo è molto avanti – dovrebbe essere una scuola di vita ancor prima che una scuola di tecnica. Si sa che dall’altra parte c’è un avversario ma non un nemico, e che più è forte e più potrà aiutare a migliorarti. E poi, non nascondiamolo, molti che erano ossessionati dalle immagini di violenza gratuita regalate dal calcio si sono appassionati a questi atleti che non si risparmiano colpi duri ma onesti – può sembrare una contraddizione ma certo non lo è – e che animano partite che in realtà sono battaglie. E si sono appassionati anche alla pace che anima il pubblico: avversari che seguono insieme la partita, che prima, durante e dopo bevono alla salute di vinti e vincitori.

Così, questa magia che sembra quasi un rito, con passione crescente, è arrivata al quindicesimo anno con gli azzurri. Il collega Fabrizio Zupo ha scritto la storia dei primi 13 tornei che trovate in questo volume e ha dato un decisivo contributo a raccontare quella del 14esimo. Qui Zupo non vi farà “vedere” solo le imprese sportive e gli aspetti tecnici ma anche e soprattutto l’aspetto umano; prima nell’inseguimento a questa partecipazione, all’ammissione al salotto buono; e poi anche nella ricerca dei migliori risultati possibili.

Ci sono stati momenti buoni e momenti meno buoni, fino alle grandi gioie del 2007 e, soprattutto, del 2013. Al torneo 2013 – quello dello scorso anno, appunto il 14esimo – abbiamo de-dicato un eBook a parte, perché è un ricordo fresco e necessi-tava più di una raccolta di ritagli di cronaca che di un racconto storico.

Possiamo comunque dire che nella grande storia del torneo più antico del mondo, c’è un piccolo romanzo che può appas-sionare, quello della partecipazione italiana al Sei nazioni. Abbiamo chiamato “L’Ovale azzurro” questo volume elettro-nico, per rappresentare qualcosa che prima non c’era – almeno in questa forma e sostanza – e che adesso invece è solida realtà. Anzi, dallo scorso anno, come recita il titolo dell’altro eBook (“Cenerentola non abita più qui”), gli azzurri non sembrano più gli ultimi arrivati. Cosa accadrà da qui in avanti ce lo dirà il resto del romanzo. Intanto godiamoci questa prima parte della storia, comunque una bella storia.

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IL PRIMO EBOOK, QUELLO SUL SEI NAZIONI 2013

 

aQuando un giorno l’Italia vincerà il Sei nazioni per capire come possa essere accaduto bisognerà tornare al 2013, l’anno in cui ha smesso di essere una squadra poco più che ospite di un Cinque nazioni allargato, quella che fa numero, quella che ogni tanto vince qualcosa ma tanto si sa che non è pericolosa più di tanto. Potranno dire, quel giorno di gloria e di inni alla gioia, che l’Italia partecipò per la prima volta al Sei nazioni che era l’anno 2000 ma poi ha cominciato a giocarlo davvero nel 2013: due vittorie e, soprattutto, quella sfiorata (almeno il pari sfiorato) nel tempio londinese di Twickenham con le facce degli spettatori impietriti, un silenzio irreale e una touche come rifugio per chiudere frettolosamente – e anche ignobilmente, secondo i codici del grande rugby – una partita che avrebbe potuto trasformarsi in un incubo. E poi i giornali inglesi che titolavano: «Italiani vincitori morali».

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Ecco il primo eBook. Tutto questo lo raccontiamo in un eBook che potete scaricare gratuitamente. Un libro scritto “in diretta” attraverso i servizi dei nostri inviati e commentatori, con le news giorno per giorno, per ricostruire l’atmosfera di un romanzo che ogni anno questo grande torneo sa scrivere.

E un altro con i primi 13 tornei. In occasione del primo incontro casalingo dell’Italia vi offriremo un secondo eBook con la storia del Sei nazioni azzurro, quello dal 2000 al 2012, anche questo raccontato da chi ogni volta era lì a viverlo in diretta questo meraviglioso spettacolo della palla ovale della passione che sa sprigionare. Un terzo eBook, anzi un “istant eBook” lo avrete, ancora gratis, alla fine dell’edizione 2014 del Sei nazioni.

Lo sport trasmette passione. Ci sono cose, nello sport in genere e soprattutto in questo sport, che talvolta valgono quasi, come e talvolta più di una vittoria. Le abbiamo assaporate – quella di Twickenham certo lo è – in questo cammino che ogni anno è un po’ un romanzo e ve lo abbiamo voluto raccontare proprio come se lo fosse davvero, utilizzando le parole di quei giorni, senza cambiar niente.

Certo, il finale lo conoscete già ma ripercorrere giorno dopo giorno le emozioni attraverso le parole di chi le ha vissute in diretta e le ha trasferite sul giornale di carta e sul sito web renderà questo racconto ancor più immerso nelle circostanze. Sembrerà di rivivere attimo per attimo e gustarselo di nuovo, questo racconto che ha degli autori, certo, ma che in realtà finisce ogni volta per scriversi da solo. Di fatto è il Sei nazioni che ogni anno scrive pagine dolci e amare, che hanno un fascino tutto loro, molto particolare. Non basta dire che questo è il torneo più bello del mondo, non basta dire che ha avvicinato appassionati di altri sport e che il Sei nazioni è qualcosa che va anche oltre il rugby. Va vissuto.

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