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SAN VERO MILIS

Surf, sulle onde di Capo Mannu dove lo sport è anche turismo

Surf, sulle onde di Capo Mannu dove lo sport è anche turismo

SAN VERO MILIS. San Vero Milis. Capo, riders, wave, wind, break point, locals. Sono solo alcuni dei termini della lingua che si parla a Capo Mannu da quando il surf è diventato l’attività più...

11 giugno 2012
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SAN VERO MILIS. San Vero Milis. Capo, riders, wave, wind, break point, locals. Sono solo alcuni dei termini della lingua che si parla a Capo Mannu da quando il surf è diventato l’attività più praticata, forse quella del futuro. Non solo sport: surf vuol dire turismo, economia, lavoro, una prospettiva concreta per un territorio che di lavoro ha bisogno. Ne ha bisogno eccome. Il merito è loro, della tribù del surf di Capo Mannu e dei tre ragazzi che una ventina d’anni fa avevano capito che le onde di Mandriola erano molto simili a quelle dei film americani. E quindi, si potevano “cavalcare” sulle tavole da surf. Da allora, il numero dei praticanti è aumentato in scala esponenziale. Eppure il Capo sfida il mare da millenni, lo “spot” (perché è cosi che il gergo definisce questo tipo di posti) che attira centinaia di giovani da tutta Europa è sempre stato lì, a portata di tavola. I “locals”, un altro nomignolo che definisce chi vive nei paraggi, hanno attirato tanta gente che viene da lontano. Tutti i surfisti che hanno la sventura di non nascere vicino all’oceano oggi vedono il Capo come il posto dei sogni, lo scorcio di paradiso dove tira vento e le onde sono quelle giuste, quelle che si possono cavalcare. E’ per questo che Capo Mannu è l’unico punto della costa oristanese attivo per 365 giorni all’anno. Forse, l’angolo più fotografato. Anche più delle celebri copie delle colonne di Tharros e della sabbia di quarzo che rende i litorali del Sinis unici e bellissimi. Infatti a Capo Mannu il vento c’è quasi sempre. Si chiama Maestrale, arriva da nord ovest e gonfia onde alte anche sei metri. Un record per il Mediterraneo. E’ per questo che una località non proprio notissima è il miglior punto del Mare Nostrum in cui fare surf, cavalcare le onde e sentire l’adrenalina che scorre nelle vene.

Claudio Zoccheddu

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