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Tiri e rimpalli sui social network

Vanni Lai
Due esempi di finti notiziari “postati” sui profili virtuali delle squadre Sopra, il telegiornale di Sky parla del calciomercato del Siligo A destra, la prima pagina della “Gazzetta Padriesa” dedicata a Padria-Osilese
Due esempi di finti notiziari “postati” sui profili virtuali delle squadre Sopra, il telegiornale di Sky parla del calciomercato del Siligo A destra, la prima pagina della “Gazzetta Padriesa” dedicata a Padria-Osilese

Piccola guida alle pagine Facebook dedicate al mondo dei dilettanti

13 marzo 2012
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SASSARI. La Nikeyon Suni lavora come matricola presso la Seconda categoria, il Siligo è sposato con Brigata Veleno, mentre il Football Club Biasì è al passo coi tempi ed è passato al diario. Su Facebook le pagine e i profili delle piccole società di calcio sono numerosissimi, e durante la settimana tengono aggiornati tifosi e avversari con le ultime notizie.

Sono idee originali, spesso divertenti e in molti casi più "avanti" di club importanti e affermati. Dalla serie D alla Terza categoria tante società curano un blog o un sito ufficiale. Ma spesso le dirigenze cambiano e anche la voglia di occuparsi di uno spazio sul web viene meno. Tra i club dilettantistici più importanti dell'isola uno dei profili più cliccati è quello della Torres, che conta più di cinquemila amici. La pagina dei rossoblù invece ha circa seimila fan e funziona da punto di ritrovo per molti tifosi. Tanti contatti anche per la Nuorese, quasi 3700. L'Olbia oltre a facebook utilizza anche twitter per informare sulle ultime novità.

Ma quali sono i contenuti di pagine e profili sul social network di Zuckerberg? Alcune società più "forti", come il Portotorres (serie D), postano risultati e classifica aggiornata, oltre alla foto-cronaca della gara la domenica. Il Valledoria (Eccellenza) fa la rassegna stampa con link da giornali e siti web. Altre squadre come Stintino e Triei (Prima categoria) il sabato inseriscono un post con la lista dei giocatori convocati. Tantissime, l'Ardara (Prima categoria) per esempio, creano l'evento durante la settimana per la partita del turno successivo, metodo utile a richiamare più tifosi al campo. Società come il Fonni (Promozione) per rafforzare lo spirito di gruppo taggano i propri giocatori, magari protagonisti dopo una bella vittoria.

C'è anche chi come l'Usinese (Promozione) punta sull'archivio fotografico. «L'idea è nata perché Bobo Scanu, l'amministratore del profilo, ha iniziato a scattare delle foto, così, per gioco - spiega uno dei responsabili -. Dall'anno scorso le fotografie sono diventate circa 7mila. Si è pensato poi di pubblicarle e dare visibilità all'Usinese Calcio e agli eventi che si svolgono durante l'anno a Usini». La pagina infatti diventa un mezzo per pubblicizzare le manifestazioni in paese, non soltanto sportive, e per iniziative di solidarietà. Tra le società con più foto sul proprio profilo c'è l'Oristanese (Seconda categoria), che ha una sezione con scatti di altri tempi e vecchie formazioni dei decenni passati.

Iniziativa interessante è quella del Malaspina (Prima categoria), che coinvolge il proprio settore giovanile. «La pagina all'inizio serviva per informare i tifosi sulle attività delle varie squadre - spiega il segretario Francesco Cozzula -, poi ci siamo resi conto che è utilissima per comunicare con i ragazzi del settore giovanile, coloro che utilizzano maggiormente facebook». In via sperimentale, nella pagina sono stati inseriti anche video degli allenamenti delle varie squadre del settore giovanile. A Padria (Terza categoria) si divertono con i fotomontaggi. Sulla «Gazzetta padriesa. Tutto il gialloblù della vita» (evidentemente l'organo di stampa della società) compaiono titoli come «Che meravIbba» e «Padria Do Brasil».

Nei nuovi spazi virtuali le risate hanno lo stesso spazio delle critiche nel dopo-partita. E così, quando il giovedì sulle bacheche compaiono i comunicati ufficiali della Figc, le decisioni del giudice sportivo scatenano le consuete polemiche contro arbitri e avversari. E' una sorta di "quarto tempo" che rende viva la vita di paese grazie ai colori della propria squadra, in un periodo dove l'attaccamento alla maglia sta venendo meno. E per chi vive lontano dal proprio paese, o addirittura dalla Sardegna, è bello restare aggiornato sulla propria squadra durante la settimana. Poi arriva la domenica. A fine partita il presidente del club entra nello spogliatoio della propria squadra, evitando la sacca ancora vuota di maglie e calzoncini sporchi sparsi ovunque, «da ritirare prima che spariscano». Forse non conosce facebook ma sa cosa può "venire fuori" da internet, senza necessità di fare telefonate. Individua il possessore dello smartphone, al novanta per cento dei casi il ragazzino o il fuori quota. «Guarda cosa hanno fatto le altre» è la solita frase. «Non c'è ancora nulla», si sente rispondere. Alle 18 un dirigente posta risultato e marcatori sulla pagina ufficiale: «Così chi non è venuto oggi sa quanto abbiamo fatto - dice -. Per sapere chi ha segnato in serie A c'è tutta la sera, già lo vediamo al bar».

Negli ultimi anni tra i dilettanti si è vista spesso l'esigenza di copiare i professionisti, soprattutto con logiche poco argute nelle spese. Pagine e profili sui social network hanno la forza di un richiamo verso lo spirito di paese, verso quell'identità che la domenica si è persa dentro i centri commerciali e nel calcio in tv. Ora il riscatto delle piccole società sta passando proprio su facebook e nuovi media, grazie a tanti "amici" e tifosi. Un metodo per farsi conoscere, senza spendere troppo.
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