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Il Banco vuole riprendere la corsa

Roberto Sanna
Il pivot del Banco di Sardegna Steven Hunter
Il pivot del Banco di Sardegna Steven Hunter

Contro Varese i biancoblù decisi a riscattare la sconfitta di Bologna

11 dicembre 2011
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SASSARI. Si ricomincia da Bologna e bisogna scegliere da quale momento: se la partenza disastrosa o la furiosa rimonta che ha portato il Banco a un tiro dalla vittoria. Di certo, il bagno purificatore nella folla del PalaSerradimigni ha di solito effetti benefici per i biancoblù.

Emergenze. Il Varese ha una bella rotazione di guardie e come sempre la sfortuna ci vede benissimo: dopo Jack Devecchi si è fermato anche Mauro Pinton. E se per il Ministro della Difesa, alle prese con una contrattura muscolare di vecchia data, non ci sono speranze di vederlo in campo (oggi potrebbe andare in panchina pro forma), per il playmaker veneto il problema è di natura traumatica per una leggera distorsione a una caviglia. Pinton verrà controllato questa mattina nella consueta seduta di tiro prepartita, se dovesse arrendersi anche lui potrebbe arrivare il momento di Tony Binetti. Travis Diener comunque non potrà essere spremuto per 40' (già quando supera i 30' lo staff tecnico comincia a sudare) e il coach Meo Sacchetti dovrà scegliere se far portare palla anche a Drake Diener o far esordire il playmaker italoamericano che dal parquet del palaSerradimigni manca dal 13 giugno 2010, giorno della promozione in Serie A dopo gara4 con Veroli.

Riscossa. A parte la partita contro Milano, giocata però in condizioni eccezionali, il Banco in casa non ha mai sbagliato l'approccio e nemmeno il finale. Contro Varese, oggi, non è il caso di partire al rallentatore perché è una squadra con buone mani e buoni atleti, capaci di piazzare in pochi minuti break importanti. Il coach non ha mancato, in settimana, di sottolineare il suo fastidio per come sono andate le cose domenica scorsa. Ora tocca ai giocatori, davanti al loro pubblico, dimostrare di avere la giusta determinazione per aggiungere altri due punti alla classifica.

Il totem.
Steven Hunter è insieme la grande speranza e il grande assente di questa squadra. Nel senso che questo gruppo finora è andato avanti senza un pivot titolare in condizione: di Benson è già stato detto tutto, Hunter lavora da un mese a Sassari. Il Banco ha scelto di aspettarlo ricevendo in cambio un grande atteggiamento professionale (è un tipo che il lunedì mattina telefona al preparatore atletico per una seduta supplementare) e qualche sprazzo interessante. Da lui servono presenza in difesa e qualche giocata in post basso, una dimensione che potrebbe regalare a questa squadra una pericolosità offensiva a 360º difficile da contrastare. A Bologna Hunter non è andato benissimo, oggi è atteso da un'altra serata impegnativa perché Varese ha lunghi veloci che spesso giocano spalle a canestro e punteranno a farlo muovere il più possibile lungo il campo.
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