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Sassari, ultimatum del Pd a Nicola Sanna: «Azzerare la giunta»

di Luigi Soriga
Sassari, ultimatum del Pd a Nicola Sanna: «Azzerare la giunta»

Vertice dei big nella sede di via Mazzini: il partito chiede al sindaco un segnale forte per ripartire col patto di fine mandato

24 giugno 2017
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SASSARI. Al segretario regionale del Pd Giuseppe Luigi Cucca ci sarà voluta una mezzoretta per una radiografia della crisi comunale. Stipate attorno a lui, dentro le quattro mura di via Mazzini, tutte le anime del partito, e assieme a persone con caratteri differenti, anche il loro bagaglio di visioni politiche, antipatie, storie personali, rese di conti, dissapori.

Nella sede alle 11 si guardano negli occhi i segretari provinciale e cittadino, Gianpiero Cordedda e Fabio Pinna, il sindaco Nicola Sanna, Giacomo Spissu, i parlamentari Silvio Lai e Giovanna Sanna, i consiglieri regionali Salvatore Demontis, Gavino Manca e Luigi Lotto e il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau.

Se una soluzione verrà mai partorita, i maghi capaci di estrarla dal cilindro non possono che essere loro.

E Cucca, chiamato in causa come la cavalleria pesante del Pd, si è trovato tra le mani un gomitolo talmente attorcigliato dal 2014 che sbrogliarlo in un blitz mattutino sarebbe da premio nobel per la pace.

Così, in questi casi, bisogna andare per gradi, un nodo alla volta. E il primo è questo: meglio proseguire con l’amministrazione Sanna o meglio staccare la spina e aprire le porte al commissario straordinario?

Il partito si spacca subito. Luigi Lotto, Giovanna Sanna, Salvatore Demontis sono per proseguire ad ogni costo. L’avvento di un commissario equivarrebbe a una certificazione di un fallimento di governo.

Invece Lai, Spissu, Ganau e Manca non sottovalutano i danni di immagine che l’attuale amministrazione potrebbe ancora arrecare al centrosinistra. Litigiosa, molto contestata nelle scelte, con ben poco appeal.

Perciò la loro linea è più drastica: ben venga se si riesce a scongiurare il commissariamento, ma non è una prospettiva da inseguire ad ogni costo. Occorrono certe condizioni, un reset, una ripartenza, e solo così si può pensare di andare avanti.

Ed eccola la formula magica, e a pronunciarla è proprio Cucca: «Il sindaco deve dare un segnale forte».

Nicola Sanna, Luigi Lotto e Demontis hanno un attimo di smarrimento. Perché il segnale tradotto nella realtà ha questo significato: azzeramento di tutte le deleghe, formattazione completa della giunta e degli attuali assessori, e si rimette sul tavolo politico ogni incarico. Tradotto: a casa Antonio Piu, fuori dai giochi Simone Campus fresco di nomina, e via anche gli altri due superstiti dell’ecatombe di governo Ottavio Sanna e Amalia Cherchi.

Per il sindaco, che in avvio di incontro aveva fatto una sorta di mea culpa e si era detto disponibile ad accogliere ogni proposta dal partito, ora si tratta di pagare un prezzo molto alto. E il pensiero di dimissioni istantanee deve aver lampeggiato più volte. Lui avrebbe preferito una ricomposizione del puzzle di giunta con l’aiuto di tutta la coalizione, ago filo e rattoppi, ma non una soluzione così radicale. In ogni modo ha ancora del tempo per pensarci.

Il segretario Cucca, a fine mattina, congeda la sua mission impossible, con un monito: «Una frattura di questo genere rischia di non fermarsi al territorio di Sassari, ma coinvolgerebbe tutta la Regione, spero che tutti lo abbiano a mente. Ci sono tutte le condizioni per superare le difficoltà sorte in queste settimane e ritrovare l'armonia per rilanciare l'azione di governo della città».

Quindi un confronto serrato con gli alleati di maggioranza per siglare una sorta di reset e di patto di fine mandato.

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