La Nuova Sardegna

Sassari

Nel Sassarese sette Comuni “ricicloni” 

di Salvatore Santoni
Nel Sassarese sette Comuni “ricicloni” 

Nella classifica di Legambiente al primo posto Sennori. Il sindaco Sassu: «Ringrazio i cittadini»

23 giugno 2017
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SASSARI. I Comuni del Sassarese sbancano l’ultima edizione dei Ricicloni. Ieri, a Roma, Legambiente ha premiato le migliori comunità in tema di riciclo e abbattimento della produzione di rifiuti. I Comuni premiati in Sardegna sono dieci: sette si trovano nel Sassarese.

Il primo tra i Comuni della provincia è Sennori con una percentuale di differenziata del 79,5 per cento e un residuo secco annuale di 56,3 chilogrammi pro capite. Numeri che collocano il borgo della Romangia al secondo posto regionale assoluto. «Siamo felicissimi di questo riconoscimento molto positivo per il nostro territorio – commenta il primo cittadino di Sennori, Nicola Sassu –. Si tratta di un risultato di tutta la comunità, e per questo voglio ringraziare i miei concittadini per l’impegno e la serietà dimostrata nel rispetto dell’ambiente. Il nostro obiettivo per il futuro come amministrazione è cercare di migliorare ancora di più i numeri sulla raccolta differenziata».

A seguire nella classifica, separati da qualche chilogrammo di differenza, ci sono Tissi, Usini, Cargeghe, Muros, Putifigari e Olmedo. In questo caso le percentuali di differenziata sono molto vicine alla soglia del 73 per cento, mentre il residuo secco viaggia tra i 62 e i 70 chilogrammi annuali pro capite Rifiuti free. Nelle vecchie edizioni della competizione ecologista lanciata da Legambiente comparivano molti più Comuni. Ma già dall’anno scorso raggiungere il 65 per cento di differenziata non basta più. Questo perché gli ambientalisti hanno dato già da tempo a una stretta sui parametri che consentono l’accesso all’ambito titolo di Comune riciclone. Uno di questi è la novità di valutare la produzione del rifiuto secco, criterio che ha di fatto tagliato fuori molte municipalità, anche in quelle dove la differenziata ha raggiunto livelli alti. In sostanza, a ricevere il titolo di Comune Riciclone sono soltanto quelle municipalità che risultano “rifiuti free”, cioè che avviano a smaltimento in discarica la minore quantità di rifiuti.

La soglia massima di produzione di rifiuti non riciclabili per accedere al riconoscimento deve fermarsi al di sotto dei 75 chilogrammi annui pro capite. A questi due criteri base si aggiungono poi la consueta sfilza di altri criteri storici di cui tengono conto in Legambiente. Inoltre, per tenere in considerazione gli aumenti di popolazione dovuti alle presenze turistiche, si valuta un correttivo basato sulle indicazioni fornite dai Comuni relativo ai periodi nei quali le presenze sul territorio aumentano di almeno il 30 per cento.

Compensazioni che in ogni caso non sono serviti a molti di Comuni per entrare tra i migliori. Mentre hanno fatto la fortuna delle sette municipalità del Sassarese che ieri hanno potuto festeggiare l’ambito riconoscimento di Legambiente.

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