La Nuova Sardegna

Sassari

Coltivava marijuana, i carabinieri arrestano agricoltore di Mores

Coltivava marijuana, i carabinieri arrestano agricoltore di Mores

Sequestrate dai militari trenta piante di cannabis. L’uomo sorpreso mentre innaffiava la piccola piantagione

17 giugno 2017
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MORES. Sorpreso a prendersi cura di una trentina di piante di canapa indiana, è stato arrestato ieri dai carabinieri della stazione di Mores un agricoltore del posto. Si tratta di Angelo Giovanni Mureddu, 56 anni, che nel corso di un’operazione di controllo del territorio è stato sorpreso dai militari mentre annaffiava alcune piante in un’area poco visibile ma senza dubbio fertile. Arbusti rigogliosi, la maggior parte dei quali raggiungeva già l’altezza di due metri e aveva delle rigogliose infiorescenze pronte per la raccolta.

Questo è infatti il periodo migliore per la crescita della cannabis, ed è per questo motivo che in questi giorni le forze dell’ordine stanno intensificando i controlli nelle campagne che maggiormente si prestano ad accogliere questo tipo di coltivazioni con la sicurezza di rivenire piantine di canapa. In questi giorni infatti sono già avvenuti diversi altri rinvenimenti in Sardegna, e come accaduto negli scorsi anni ci si aspetta che la serie sia destinata a proseguire.

Quella della canapa indiana è infatti una coltivazione redditizia, e sempre più diffusa anche in Sardegna, dal momento che la marijuana è ancora una sostanza molto ricercata e diffusa soprattutto tra i giovani ma non solo.

Ecco quindi il rinvenimento anche a Mores, dove i carabinieri della stazione, agli ordini del brigadiere Giuseppe Ozzana, hanno trovato la piccola piantagione curata da Mureddu mentre perlustravano un’area nei pressi del letto di un ruscello al confine con il comune di Ittireddu.

Qui l’agricoltore è stato sorpreso mentre, armato di secchi, annaffiava le piante nascoste tra la fitta vegetazione, e da lì è scattato l’arresto dell’uomo. Ieri mattina, il giudice Valentina Nuvoli ha convalidato l’arresto e disposto per Mureddu (assistito dagli avvocati Antonio Secci e Fabiana Ledda) la scarcerazione e la misura dell’obbligo di firma in caserma. Le piante sono state estirpate e sottoposte a sequestro dai militari.

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