Ancora in tilt la condotta di via Cellini
La tubatura di un metro e mezzo si era già rotta nel 2011, nel 2006 erano intervenuti i vigili del fuoco
15 giugno 2017
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PORTO TORRES. Ieri mattina si è rotta per l’ennesima volta la condotta del diametro di un metro e mezzo nell’angolo tra via Cellini e via Sassari – realizzata negli anni Sessanta per portare l’acqua grezza nell’area industriale – ed è dovuta intervenire una squadra di operai inviata dall’Ente acque della Sardegna che ha effettuato un grosso scavo e individuato il punto esatto della perdita. Un lavoro che ha impegnato per diverse ore la squadra di operai incaricata dall’Enas, che ha provveduto a mettere in sicurezza lo scavo e ora riferirà lo stato dell’arte dell’intervento all’Ente. I lavori proseguiranno quindi questa mattina, cercando di eliminare in modo definitivo un problema che sta creando apprensioni ai residenti e agli esercizi commerciali della zona.
Si tratta infatti della stessa conduttura che si era rotta nel 2006, allagando la cantina di un appartamento di una unità immobiliare e creando poi non pochi danni ai muri interni della stessa abitazione. In quel caso erano intervenuti pure i vigili del fuoco per verificare la sicurezza delle colonne portanti. Nel 2011 un’altra perdita sempre nello stesso punto, che aveva allagato completamente i giardini, e sono stati necessari due giorni per riportare alla normalità tutta la zona. La condotta fu costruita quando non esisteva ancora la popolosa periferia cittadina che si affaccia sulla via Sassari e far passare la stessa condotta in una zona allora disabitata era considerata la soluzione ideale oltreché priva di alcun rischio. Nel 2017 la situazione è completamente cambiata e a correre i pericoli maggiori sono le abitazioni del complesso immobiliare. In particolare i proprietari della casa che ha già subito danni ingenti dieci anni fa e che attende ancora un rimborso. (g.m.)
Si tratta infatti della stessa conduttura che si era rotta nel 2006, allagando la cantina di un appartamento di una unità immobiliare e creando poi non pochi danni ai muri interni della stessa abitazione. In quel caso erano intervenuti pure i vigili del fuoco per verificare la sicurezza delle colonne portanti. Nel 2011 un’altra perdita sempre nello stesso punto, che aveva allagato completamente i giardini, e sono stati necessari due giorni per riportare alla normalità tutta la zona. La condotta fu costruita quando non esisteva ancora la popolosa periferia cittadina che si affaccia sulla via Sassari e far passare la stessa condotta in una zona allora disabitata era considerata la soluzione ideale oltreché priva di alcun rischio. Nel 2017 la situazione è completamente cambiata e a correre i pericoli maggiori sono le abitazioni del complesso immobiliare. In particolare i proprietari della casa che ha già subito danni ingenti dieci anni fa e che attende ancora un rimborso. (g.m.)