La Nuova Sardegna

Sassari

«Sulle bonifiche serve più coesione» 

di Gavino Masia
«Sulle bonifiche serve più coesione» 

Le sezioni del Psd’Az chiedono un tavolo di coordinamento «Classe dirigente che brilla per mediocrità e marginalità»

12 giugno 2017
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PORTO TORRES. Le sezioni del Psd’Az di Porto Torres, Sorso, Alghero, Usini e quelle “Centro Storico” e “Futuro e Indipendenza” di Sassari hanno analizzato la situazione politica, economica e sociale del territorio del Nord Ovest della Sardegna. Esprimendo forte preoccupazione per «la mancanza di progetti strategici condivisi e di azioni di coesione territoriale che rappresentano lo specchio di una classe dirigente che brilla per mediocrità e marginalità».

I sardisti – pur rimarcando che non sono mai stati contrari al progetto chimica verde e al protocollo d’intesa del 2011 – evidenziano una assenza di visione di insieme sul futuro industriale di questo territorio: «Chiediamo però che quell’accordo venga rispettato – dice la segretaria del Psd’Az di Porto Torres, Ilaria Faedda - e che gli impegni sottoscritti, a tutt’oggi disattesi, non cadano nel dimenticatoio: a partire dal completamento della filiera di Matrìca, che prevedeva la realizzazione di sette impianti per la produzione di monomeri-bio, lubrificanti-bio, impianti bio-fillers e bio-additivi per gomme, fino a quelli che riguardavano la bonifica radicale del sito industriale di Porto Torres».

I rappresentanti dei Quattro Mori denunciano poi «il gravissimo ritardo in cui versa il reale avvio della bonifica della ormai purtroppo famosa collina dei veleni di Minciaredda». «Non possono essere considerati sufficienti gli interventi che Sindyal ha più volte spacciato come bonifica della falda – aggiungono - perché non vi è bonifica se non si va al cuore del problema: per noi la priorità continua ad essere l’asporto totale degli agenti inquinanti nascosti sotto una coltre di terra e di omertà sin dai tempi di Rovelli, e dobbiamo prendere purtroppo atto dei ritardi e inadempienze di Eni e dell’assoluta mancanza di attributi manifestata dai vertici delle amministrazioni che governano questo territorio, con in testa quella di Porto Torres che si sta dimostrando totalmente incapace e inadeguata a svolgere una qualsiasi iniziativa che ridia ruolo e voce ad una comunità nello sbando più totale».

Le sezioni Psd’Az chiedono la convocazione del “Tavolo di coordinamento” previsto dal protocollo d’intesa, la convocazione congiunta dei consigli comunali del triangolo industriale Porto Torres, Sassari e Alghero e un incontro tra la presidenza della Regione e i soggetti sottoscrittori dell’intesa, per chiedere un aggiornamento della stessa.

«Chiediamo anche che le risorse a suo tempo previste nel protocollo e non più realizzabili, come la centrale a bio-masse, vengano comunque spese nel territorio di Porto Torres: alla luce dei nuovi progetti energetici presentati da Eni, inoltre, chiediamo che vengano previsti investimenti per le comunità locali come forme di compensazione per la città che ha messo a disposizione un quarto del proprio territorio».

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