La Nuova Sardegna

Sassari

Sassari, a rischio il corso di laurea in odontoiatria

di Paoletta Farina
Sassari, a rischio il corso di laurea in odontoiatria

Tempi bui per gli aspiranti dentisti sardi: nel 2018 lezioni in forse in viale San Pietro, a Cagliari quest’anno non si parte 

11 giugno 2017
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SASSARI. La Sardegna non formerà più dentisti nelle sue due università? È l’allarme che serpeggia tra gli studenti di odontoiatria, sei anni per arrivare alla laurea specialistica, a numero chiuso e con una media di venti iscritti all’anno. L’Aiso (l’Associazione che li raggruppa a livello nazionale e territoriale) denuncia il rischio che il corso di laurea specialistica a Sassari possa essere soppresso mentre già dal prossimo anno accademico non sarà attivo nell’università cagliaritana. «Sarebbe impensabile perché così si impedirebbe ai giovani sardi di poter svolgere una professione che dà lavoro a pochi mesi dalla laurea, a meno che non ci si rivolga alle facoltà in Continente o all’estero, ma è una scelta che non tutte le famiglie possono permettersi», sottolineano amaramente Fabio Donaera, segretario nazionale Aiso e presidente eletto, e Giulia Lai, entrambi del Forum Studentesco.

La mobilitazione è già partita e i rappresentanti degli universitari sono pronti a chiedere un incontro al rettore Massimo Carpinelli per esprimere la loro preoccupazione e chiedere con forza che il corso di odontoiatria non si tocchi.

Al momento la situazione è di quelle che si possono definire intricate e tanto basta perché gli aspiranti dentisti stiano affilando le armi Per il 2017/2018 l’università sassarese riaprirà le immatricolazioni in odontoiatria, ma nel 2018/2019 l’avvio del corso è un punto interrogativo. Cagliari, invece, non prevede le lezioni di odontoiatria per il prossimo settembre mentre ha avviato quello di igiene dentale. Nell’ateneo cagliaritano si è deciso di aprire i due corsi ad anni alterni.

All’origine di tutto, a Sassari come a Cagliari, la mancanza di risorse finanziarie e di personale. «I docenti nell’area odontoiatrica, la cosiddetta Med28, si sono pian piano ridotti in tutte le università italiane a causa del blocco del turn over e nei prossimi due, tre anni è prevista una loro massiccia andata in pensione», spiegano Lai e Donaera. L’Accademia, ovunque, è in difficoltà a causa di sforbiciate che si sono seguite negli anni, e intanto non si vedono all’orizzonte concorsi per rimpinguare organici sempre più ristretti. Tanto che a Milano, per fare un esempio di quale sia la tendenza. si stanno mettendo a numero chiuso anche le facoltà umanista: meno studenti hanno necessità di un numero inferiore all’attuale di docenti. Detto questo, la crisi è più acuta nell’isola dove i due atenei devono fare i conti con taglio a finanziamenti e lottare per conservare corsi e specializzazioni riconosciuti di ottimo livello, come ad esempio, accade a puntualmente al Dipartimento di Architettura di Alghero, la cui esistenza è sempre in bilico.

«E anche per odontoiatria si sta profilando lo stesso clima di incertezza – sottolineano i due rappresentanti degli studenti del corso di laurea – nonostante anche questa possa vantare ottimi risultati scientifici e di gradimento da parte degli iscritti, tanto da essere realmente un fiore all’occhiello per l’università. Da 12 anni c’è una collaborazione con l’Oms, l’organizzazione mondiale della sanità, per la formazione di giovani in materia di salute orale, con una summer school che si svolge alla Porto Conte Ricerche e che inizierà proprio domani. Ma c’è di più – proseguono Fabio Donaera e Giulia Lai –. La bontà del corso è stata attestata nell’ultima classifica dal Censis che ha piazzato Sassari al secondo posto dopo Pavia, ma siano sempre stati nei prime cinque posti o nella top ten». Anche perché gli aspiranti dentisti possono contare su un corpo docente di ottimo livello e su attrezzature che in altre cliniche italiane sono insufficienti.

Se odontoiatria sparisse dalle mappe delle università sarde sarebbe un paradosso. Sono decine gli studenti che non potendo accedere perché non superano il test di ammissione vanno a frequentare in Spagna, Romania, Malta, Albania e Ungheria. Quindi la domanda c’è, ma l’isola sembra volerli respingere. Forse un accordo tra Sassari e Cagliari potrebbe risolvere il problema. Chissà...

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