La Nuova Sardegna

Sassari

Meilogu in ginocchio per siccità e gelate chiede aiuto a Caria 

di Emidio Muroni
Meilogu in ginocchio per siccità e gelate chiede aiuto a Caria 

L’assessore regionale all’Agricoltura ieri a Bonorva Le proposte dei sindaci dell’Unione dei Comuni

07 giugno 2017
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BONORVA. Incontri e riunioni fra i sindaci dei Comuni dell’Unione del Meilogu, i rappresentanti di diverse categorie del comparto agropastorale ed esperti dei vari settori con la grande preoccupazione e la tensione crescente - ormai palpabile - per una situazione definita ormai drammatica. E ieri mattina l’assessore regionale all’Agricoltura, Pierluigi Caria, accompagnato dal capo di gabinetto, Valerio Meloni, negli uffici di via Berlinguer dell’Unione dei Comuni del Meilogu è arrivato e ha preso parte ad un incontro chiarificatore e di lavoro, improntato a una disamina della situazione di assoluta gravità caratterizzata, in modo particolare nel Meilogu, dal perdurare della siccità e dalle precedenti gelate del mese di aprile. All’incontro hanno partecipato undici sindaci dell’Unione. Erano assenti i rappresentanti di Cossoine, di Semestene e Torralba. Il presidente Salvatore Masia ha ricordato la situazione gravissima esistente nel territorio, che lamenta ogni giorno di più anche una carenza di acqua potabile che ha già costretto alcuni Comuni a chiedere l’intervento della protezione civile, e ha invitato l’assessore di farsi da portavoce per la richiesta al governo centrale del riconoscimento dello stato di calamità per la Sardegna. Il sindaco di Bonnanaro, Antonio Marras, ha ricordato che i danni hanno interessato non solo gli allevatori ma anche gli agricoltori. Per favorire l’approvvigionamento idrico ha suggerito la costruzione di tanti piccoli bacini montani. Mariantonietta Uras, sindaca di Giave, ha ricordato che il Meilogu è stato già penalizzato con il taglio d’importanti servizi pubblici per cui ha chiesto lo sblocco dei premi comunitari e delle indennità compensative. Gianfranco Soletta, sindaco di Thiesi, ha posto l’accento sull’approvvigionamento idrico che si fa sempre più difficile e potrebbe comportare la moria di numerosi capi di bestiame. In via alternativa ha chiesto di poter utilizzare le fonti e sorgenti esistenti a livello locale, recuperabili con interventi strutturali che ne consentano lo sfruttamento. Mario Sassu, sindaco di Siligo e Silvano Arru, sindaco di Borutta, hanno chiesto un intervento per ridurre i costi del trasporto per il rifornimento di acqua da pozzi o sorgenti e la realizzazione di laghetti collinari.
L’assessore Caria ha risposto a tutte le domande e proposte presentate con argomentazioni che ai sindaci sono sembrate valide. «Sono qui nella veste di amministratore, in prima linea come voi - ha affermato -, e capisco le pressioni e il clima che in certi momenti diventa pesante». Non ha fatto grandi promesse ma ha spiegato con chiarezza le tante difficoltà che, nei 90 giorni dalla sua nomina, ha incontrato per trovare la soluzione ai numerosi inghippi burocratici e agli errori d’impostazione sia delle domande sia dei sistemi di pagamento delle varie provvidenze regionali o nazionali. Ha quindi illustrato le iniziative in corso di studio e in fase di realizzazione per far fronte ad una situazione di emergenza di difficile contenimento.
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