La Nuova Sardegna

Sassari

Lo stagno di Casaraccio soffocato dalla posidonia 

di Paoletta Farina
Lo stagno di Casaraccio soffocato dalla posidonia 

La laguna oasi naturale si sta prosciugando: il livello dell’acqua è sceso Il sindaco di Stintino ha imposto ai proprietari la pulizia del canale a mare 

05 giugno 2017
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STINTINO. Un delicato equilibrio ambientale rischia di rompersi nello stagno di Casaraccio, oasi naturale e sito di interesse comunitario. Il canale che porta l’acqua di mare nella laguna è stato ostruito dalla posidonia e ha bisogno di pulizia. Il sindaco Antonio Diana ha emesso nei giorni scorsi un’ordinanza nei confronti dei privati proprietari dello stagno perché provvedessero a liberare l’imboccatura dalle alghe che si sono ammassate occludendo le griglie. Una ruspa è già entrata in azione ed è stato realizzato un piccolo canale per favorire lo scambio di acqua con il mare senza il quale la zona umida morirebbe. Ma i lavori di bonifica non sono ancora conclusi. E c’è urgenza di provvedere.
Intanto ci sono già state avvisaglie della “sofferenza” di una delle zone più belle di Stintino. Ampi spazi sono completamente a secco e in altre il livello delle acque si è abbassato notevolmente. Pochi uccelli stanno sorvolando l’area, segno, dicono gli esperti, che non vi trovano abbastanza pesce. Ad esempio, sono spariti in tempi recenti i cormorani, ma anche altre specie avrebbero abbandonato lo specchio d’acqua, che è stato spesso luogo di sosta dei fenicotteri lungo il percorso di migrazione. Insomma, campanelli d’allarme da non sottovalutare, perché non ci si ritrovi davanti a una palude non più recuperabile.
All’origine le particolari condizioni climatiche delle ultime stagioni. «C’è stata una prevalenza del vento di levante che ha riversato in notevole quantità la posidonia nel canale intasandolo – spiega il sindaco di Stintino –. E se manca il ricambio si mette in moto un meccanismo per cui vien man mano ridotta l’ossigenazione delle acque e si spezza quell’equilibrio che permette allo stagno di essere vivo».
“Casaraccio” e tutte le zone umide in genere sono come bambini a cui bisogna dare continua attenzione, sorvegliando ogni mutamento: lo stagno copre una superficie di 90 ettari dove sono presenti anche rare specie di flora.
«Le pulizie sono indispensabili perché appunto non si verifichino fenomeni come quello attuale – afferma Antonio Diana –. I proprietari sono intervenuti prima ancora che io emettessi l’ordinanza, ma ora dovranno concludere l’operazione di pulizia». L’intervento finora eseguito è visibile dal Country Village e dalla strada che porta al paese, sotto la quale passa il canale, vicino alla Torre delle Saline. Ma lo spostamento delle alghe si può anche sentire all’olfatto. La posidonia è stata accumulata lungo il percorso del canale e con il caldo sta marcendo. Gli effluvi arrivano sino al villaggio delle Tonnare e molti degli ospiti in vacanza stanno storcendo il naso per quell’imprevisto.
Lo stagno di Casaraccio è sempre stato ricchissimo di pesce e molluschi: muggini, orate, anguille, granchi e arselle. Per anni è stato oggetto di furti, soprattutto di arselle. Il Comune di Stintino, nel 2011 aveva annunciato l’intenzione di acquisirlo dai privati (ma la trattativa non è andata avanti) e aveva anche richiesto un finanziamento al ministero dell’Ambiente e inserito nel Puc un progetto speciale, che comprende anche le Saline che prevede lo sfruttamento dello stagno con attività di pesca e turismo ambientale.

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