La Nuova Sardegna

Sassari

Sassari, folle fuga con la figlia di 8 anni a bordo

di Luigi Soriga
Sassari, folle fuga con la figlia di 8 anni a bordo

Braccato dalle moto dei vigili un trentaduenne preme a tavoletta imboccando una via contromano e bruciando il semaforo

04 giugno 2017
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SASSARI. L’auto lanciata a tutta velocità, in fuga dai motociclisti della polizia locale, strade in contromano, semafori rossi bruciati, a bordo di un’Opel Meriva senza assicurazione e senza revisione, in balia della propria incoscienza. Ma soprattutto: con la figlia di otto anni seduta al suo fianco, senza basette, senza cintura, terrorizzata da questo folle inseguimento.
Domenica notte, all’1,30, due vigili urbani percorrono viale Porto Torres in direzione Sassari. Stanno per immettersi nella rotatoria di Auchan, quando devono rallentare di colpo perché un’auto si inserisce velocemente nella rotonda ignorando qualsiasi precedenza. La manovra azzardata non entusiasma i due vigili, che accendono i lampeggianti blu, si affiancano al conducente e gli intimano di accostare sul margine destro. E tutto sembra filare per il verso giusto. La vettura rallenta, sembra dirigersi verso il lato della carreggiata, ma poi tutto ad un tratto accelera a tavoletta e tenta di seminare gli agenti. I quali accendono le sirene e cominciano un inseguimento incredibile.
L’Opel Meriva sfreccia in viale Porto Torres a oltre 100 chilometri orari, supera la rotatoria della bretella del Latte Dolce. Le due moto dei vigili sono in scia, col fiato sul collo, ma il conducente, un disoccupato sassarese di trentadue anni, con un trascorso di tossicodipendenza, ora seguito dal Serd, non mostra la minima esitazione. Anzi, quando uno dei due motociclisti tenta il sorpasso, lui sterza, stringe la traiettoria verso le barriere metalliche di mezzeria, e costringe l’agente a pigiare il freno e desistere.
L’auto, lanciata a tutta velocità verso l’ingresso di Sassari, arriva al bivio con via della Mercede. Ma invece di rallentare e svoltare a destra, prosegue dritta contromano, ignorando completamente i cartelli di divieto di accesso.
I poliziotti si rendono conto che la situazione diventa davvero pericolosa. C’è una bambina a bordo, non vogliono forzare la mano, perché chi è al volante sembra disposto a tutto pur di far perdere le proprie tracce. Perciò continuano a seguire la Opel, ma a distanza. Intanto la fuga continua, e il conducente imbocca la curva a sinistra che immette sul cavalcaferrovia. Le gomme stridono. All’altezza di Porta Sant’Antonio il semaforo è rosso, ma il veicolo lo brucia senza la minima esitazione e gira a sinistra, accelerando a tutta velocità e sparendo tra viale Sicilia, via Bogino e via Canepa. Infatti, considerate le manovre pericolosissime alle quali avevano assistito, i due motocilisti decidono di mollare la presa: la vita di una bambina vien decisamente prima di una cattura tutta adrenalina e rischio.
E poi, durante il primo accostamento, avevano avuto modo di guardare bene in faccia l’uomo, l’avrebbero facilmente riconosciuto, e poi c’era sempre il numero di targa. Così tornano al comando e scrivono la relazione.
E infatti l’indomani mattina i vigili urbani si presentano davanti all’abitazione del conducente. Notano la Opel Meriva, chiamano il carro attrezzi per la rimozione e poi bussano alla porta. L’uomo all’inizio nega tutto, si rifiuta di farsi identificare, e alla fine scappa dal retro dell’abitazione dileguandosi nelle campagne.
Ma due giorni dopo ci ripensa, e si presenta di sua spontanea volontà al comando di via Carlo Felice.
Quella notte era con la figlia alla festa di Li Punti e dopo aver comprato i dolci stavano rientrando a casa. Il veicolo però non è coperto da assicurazione, ha la revisione scaduta, e in più la bimba è seduta nel sedile anteriore passeggero senza alcun dispositivo di sicurezza e con le cinture slacciate. L’uomo ha paura delle conseguenze e tenta una fuga insensata pur di evitare il fermo.
Ora è stato denunciato per resistenza, e al reato penale si aggiunge anche la sfilza di illeciti amministrativi. E visto che in questa vicenda ci è andata di mezzo anche una bimba, del suo caso si occuperanno anche i servizi sociali.
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