La Nuova Sardegna

Gentilissimi notai dell’Ufficio studi del Consiglio notarile, vi ringrazio anticipatamente per la risposta che vorrete dare al problema che vi espongo. Un problema che sta creando qualche preoccupazione nella mia famiglia e che sono certo voi con il vostro consiglio ci aiuterete a risolvere. Io e i miei fratelli abbiamo ereditato, alla morte di nostra madre, un piccolo podere con annessa una casa costruita senza licenza edilizia. Abbiamo provveduto all’accatastamento della casa e alla voltura del terreno, beni di cui ora siamo tutti intestatari. Successivamente e concordemente, abbiamo individuato e assegnato a ciascuno di noi una piccola parte del terreno perché potesse curarla e lavorarla e una porzione della casa in cui custodire le proprie cose. Ora vorremmo che questa situazione di fatto diventasse legale e chiediamo quali sono le procedure che dovremmo seguire. Grazie ancora.
Gentilissimo lettore, la situazione da Lei prospettata può essere regolarizzata attraverso un atto di divisione di beni ereditari, previo frazionamento catastale delle unità che si intendono assegnare a ciascun condividente.
Tuttavia, la presenza di un immobile costruito totalmente in assenza di licenza edilizia potrebbe essere ostativo alla stipula dell’atto in oggetto. In questo caso si tratterebbe di un abuso edilizio, che ai sensi della vigente normativa in materia edilizia, sanziona con la nullità gli atti aventi ad oggetto immobili abusivi. Pertanto, sebbene Lei e i Suoi fratelli abbiate acquistato mortis causa detto immobile (stante la necessarietà del fenomeno successorio, non trovano applicazione in questo caso le norme di cui al D.P.R. 380/2001 (Testo Unico in materia Edilizia), non avete la possibilità di compiere sullo stesso atti di alienazione, costituzione o scioglimento della comunione di diritti reali se non previa regolarizzazione dell’immobile in oggetto.
Ufficio Studi del Consiglio Notarile dei Distretti riuniti di Sassari, Nuoro e Tempio Pausania.