La Nuova Sardegna

Sassari

La Cgil: «L’Ispettorato del lavoro non rispetta l’Anticorruzione» 

di Paoletta Farina
La Cgil: «L’Ispettorato del lavoro non rispetta l’Anticorruzione» 

Dettori e Giordano (Funzione pubblica) scrivono al ministro Poletti e al direttore nazionale Pennesi «Nessuna turnazione negli incarichi dei capi area, funzionari nella stessa poltrona da dieci anni»

28 maggio 2017
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. «All’Ispettorato territoriale del Lavoro non si rispettano le norme anticorruzione sulla rotazione del personale». La Fp Cgil si è rivolta al ministro Poletti e al direttore dell’Ispettorato nazionale del Lavoro, Paolo Pennesi, per denunciare una situazione che sta agitando gli uffici di via Lelio Basso, 85 dipendenti sotto la guida del dirigente Massimiliano Mura.
Sono contestazioni specifiche quelle che il sindacato muove e che sono racchiuse in due note inviate anche al direttore dell’ispettorato sassarese, dopo che il sindacato ha respinto un recente ordine di servizio sull’organizzazione del lavoro interno. Il coordinatore Stato, Parastato e Agenzie, Carlo Giordano, e il segretario generale della Fp Cgl, Paolo Dettori, fanno presente che nonostante il piano triennale per la prevenzione della corruzione e della trasparenza di cui devono dotarsi le pubbliche amministrazioni in base alla legge del 21012 preveda l’obbligo della rotazione degli incarichi e anche la formazione di dirigenti e funzionari che operano nei settori “ a rischio” nell’ufficio territoriale di Sassari queste norme sono disattese. «Violando così le regole sia previste dal piano nazionale sia dalle linee guida dell’Anac, l’autorità anticorruzione». A “ruotare” non sono i capi area, come secondo il sindacato deve avvenire, ma soprattutto il personale senza responsabilità di dirigenza. Tanto che ci sono funzionari con posizione organizzative nelle aree individuate maggiormente a rischio che mantengono lo stesso incarico da oltre tre anni e in qualche caso addirittura da dieci mentre quei pochi avvicendamenti che si sono visti « sono avvenuti soltanto per dimissioni». Come se non bastasse le posizioni organizzative sono sempre attribuite alle stesse persone, tagliando fuori altri dipendenti pur titolati da possibilità di crescita professionale. Di più. La Fp Cgil rileva che «lo stesso ispettore del lavoro responsabile dell’area “politiche del lavoro” ha la delega per la firma di tutti gli atti e procedimenti dello sportello unico dell’Immigrazione, ma è anche capo area legale e contenzioso» e concentra su di sè «ben 21 procedimenti su 36». «È opportuno?» , si chiede la Fp Cgil.
Quello che amareggia il sindacato è che viene fatto strame dello spirito della legge anticorruzione, nata per garantire trasparenza nelle nomine e l’impossibilità di “affezionarsi” a una poltrona per troppo tempo che poi potrebbe significare anche non svolgere una corretta attività di vigilanza.
L’ispettorato del lavoro, come si sa, si occupa di controlli in vaste aree della produzione, dall’edilizia al grande mondo delle cooperative che sono radicate in settori come la sanità o l’accoglienza degli immigrati. «Il personale assicura il suo impegno, ma se esiste una legge bisogna rispettarla», dice il sindacato.

In Primo Piano

VIDEO

Il sindaco di Sassari Nanni Campus: «23 anni fa ho sbagliato clamorosamente. Il 25 aprile è la festa di tutti, della pace e della libertà»

L’intervista

L’antifascismo delle donne, la docente di Storia Valeria Deplano: «In 70mila contro l’oppressione»

di Massimo Sechi
Le nostre iniziative