La Nuova Sardegna

Sassari

«Ridateci i treni  soppressi», nuovo appello  da Giave

GIAVE. L’Unione del Meilogu chiede ancora alla Regione un impegno per il ripristino del servizio ferroviario, venuto meno dopo la chiusura della stazione di Giave avvenuta nel dicembre del 2015. La...

27 maggio 2017
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GIAVE. L’Unione del Meilogu chiede ancora alla Regione un impegno per il ripristino del servizio ferroviario, venuto meno dopo la chiusura della stazione di Giave avvenuta nel dicembre del 2015. La sindaca di Giave, Maria Antonietta Uras, ha inviato nei giorni scorsi una nota alla direzione generale dei trasporti della Regione con la quale, a nome di tutti gli amministratori chiedeun incontro per il ripristino di almeno quattro fermate di treni “non veloci” che consentirebbero alle comunità del Meilogu di non essere tagliate fuori dalla rete dei trasporti e dai collegamenti con gli altri centri dell’isola.
Già nel marzo scorso i sindaci dei tredici Comuni dell’Unione avevano sollecitato la divisione trasporto regionale di Trenitalia. Avevano fatto presente la grave situazione, con il territorio privato di accesso als ervizio ferroviario viste le gravi penalizzazione subite dalle die stazioni esistenti, Bonorva e Giave. In quest’ultima, in particole, tutte le fermate sono state soppresse. Da allora i disagi per i viaggiatori sono diventati insopportabili. Perciò la nuova richiesta alla Regione affinchè si trovino soluzioni
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