La Nuova Sardegna

Sassari

La denuncia: Goceano senza vigili del fuoco

La denuncia: Goceano senza vigili del fuoco

Interrogazione di Daniele Cocco a Pigliaru: «Che fine ha fatto la proposta del distaccamento a Bono?»

20 maggio 2017
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BONO. «Il territorio del Goceano è scoperto dall’assistenza dei vigili del fuoco». Questa la denuncia del consigliere regionale di Sinistra per la democrazia e il progresso Daniele Cocco con un’interrogazione al presidente Pigliaru e all’assessore degli affari generali Filippo Spanu.

Nel 2006 il Ministero dell’interno aveva istituito il distaccamento misto dei vigili del fuoco di Bono, dipendente dal comando provinciale di Sassari. La proposta di istituire il distaccamento dei vigili del fuoco di Bono era stata avanzata proprio dal comando provinciale. Nel 2013 la Regione aveva sottoscritto un’intesa con il ministero dell’Interno per il potenziamento nella lotta agli incendi per una migliore dislocazione delle squadre dei vigili del fuoco nel territorio, un potenziamento delle sedi permanenti e l’attivazione di alcuni presidi stagionali, oltre al richiamo estivo di 950 vigili volontari. «A distanza di oltre un decennio – ha spiegato Cocco – il distaccamento dei vigili del fuoco di Bono non è stato ancora attuato. Il Goceano nella stagione degli incendi è interessato da situazioni di emergenza di difficile gestione e la sede provinciale dei vigili del fuoco più vicina si trova a Ozieri, a trenta chilometri di distanza». La carenza di un servizio importante tanto d’inverno, quanto nei mesi estivi, si aggiunge alla già difficile situazione del territorio del Goceano che, con nove paesi, si trova a dover affrontare la mancanza delle infrastrutture stradali.

«La realizzazione del distaccamento dei vigili del fuoco – conclude Cocco – risponderebbe, anche, alle esigenze di sicurezza di tutta la popolazione del Goceano. Inoltre, moltissimi sardi impiegati nel corpo dei vigili del fuoco prestano servizio fuori dalla Sardegna e un’occasione del genere, anche attraverso lo strumento della mobilità, potrebbe consentire ad alcuni di loro di rientrare nella loro terra e servire il loro territorio».

Elena Corveddu

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