La Nuova Sardegna

Sassari

Premio Città di Perfugas parlate sarde a confronto

di Giuseppe Pulina
Premio Città di Perfugas parlate sarde a confronto

La manifestazione letteraria, giunta alla settima edizione, si conclude sabato L’evento è organizzato da “Boghes a chiterra” ed è aperto ai lavori in italiano

17 maggio 2017
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PERFUGAS. Si terrà sabato il premio letterario “Città di Perfugas” riservato a poeti multilingue. Un concorso giunto alla settima edizione attraverso il quale poeti delle diverse località dell’isola si confrontano offrendo un saggio delle caratteristiche della varietà linguistica di cui, in campo artistico, sono interpreti e divulgatori.

Patrocinato dalla Regione e organizzato dall’associazione culturale “Boghes a Chiterra”, in collaborazione con il Centro Commerciale Naturale e il Comune di Perfugas, il premio verrà ospitato nei locali del Centro Congressi (inizio ore 17). «L’appuntamento letterario – dichiara Giovannino Piseddu, il suo principale ideatore – vuole essere un piacevole momento di incontro e confronto tra quanti, attraverso gli scritti poetici, vogliono continuare quella tradizione che da sempre caratterizza la cultura della nostra isola».

Il regolamento prevede che le poesie, che possono essere a tema libero, non superino i 40 versi. Oltre che nelle diverse varianti linguistiche presenti in Sardegna, le poesie potranno essere presentate anche in italiano. Obiettivo del premio è quello di far rivivere una lunga tradizione. «Si sa che la prima gara poetica in pubblico – racconta Piseddu, esperto della materia – venne disputata a Ozieri in Piatta ‘e Cantareddu, il 15 settembre del 1896. Sul palco si confrontarono i poeti Antonio Cubeddu e Giuseppe Pirastru, entrambi di Ozieri. Per quanto riguarda la poesia improvvisata, si può pertanto affermare che i personaggi che hanno dato risalto a questa forma di poesia estemporanea sono vissuti tra la seconda metà dell’800 e la prima metà del ‘900. Molti di loro avevano la capacità di far rivivere al pubblico avvenimenti storici, fatti di cronaca e tanti momenti di vita paesana».

È risaputo che fino ad un certo periodo nella storia dell’uomo, non esistevano scuole statali ne comunali. Non c’erano professori o cattedratici a impartire lezioni di grammatica, spesso noiose e complicate, lezioni di storia e geografia, si imparava e basta. Al massimo si frequentavano le botteghe artigiane o di artisti famosi. Non era importante sapere esattamente chi aveva inventato i principi della fisica o della matematica, chi aveva enunciato le prime teorie scientifiche.

Al termine dei lavori, oltre alla classica chiusura conviviale, è prevista la consegna degli attestati di partecipazione e del libro che raccoglie le poesie che hanno animato la precedente edizione del premio. La novità del volume è la dedica di un capitolo all’Avis di Perfugas, associazione che ha da poco festeggiato i 38 anni di attività.

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