La Nuova Sardegna

Sassari

Nella cava testimonianze archeologiche

Nella cava testimonianze archeologiche

È emerso durante l’audizione alla Regione della delegazione di Ossi. Controlli della Soprintendenza

17 maggio 2017
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OSSI. Si registrano novità sull’autorizzazione per la ripresa dell’attività estrattiva di inerti e calcare per usi civili ed industriali concessa alla Ditta Monte Rosè dall’assessorato regionale dell'Industria. La decisione aveva provocato una serie di reazioni da parte dell’amministrazione comunale e della popolazione, dalle quali era scaturita la volontà di ricorrere al Tribunale amministrativo regionale e nel contempo di chiedere un incontro col presidente della Regione Pigliaru, con gli assessori competenti e con la Commissione regionale per l’Industria.

Quest’ultima è stata convocata nei giorni scorsi dal presidente Luigi Lotto e ha ricevuto in audizione una delegazione dell’amministrazione comunale per relazionare «in merito alle problematiche legate alla autorizzazione regionale alla coltivazione di una cava in località Su Padru».

Della delegazione, capeggiata dal sindaco Giovanni Serra, facevano parte per la maggioranza gli assessori Mudadu, Manca e Cassano e il consigliere Sau; per la minoranza i consiglieri Cau, Canu e Giuranna. «La Regione – ha esordito il sindaco Serra – ha trattato il Comune di Ossi come una colonia, non tenendo conto degli aspetti rappresentati in più occasioni, quali il mancato ripristino dell'area estrattiva da parte della Italcementi, l’utilizzo di esplosivo che potrebbe creare seri problemi alle strutture civili a poca distanza dall'abitato (come avvenuto in passato), la vicinanza dell’ecocentro comunale, della strada provinciale, del serbatoio del gas di città; la presenza di nuove lottizzazioni, il diffondersi di polveri sottili, la prossimità della tensostruttura o Palazzetto dello Sport, del campo di calcio, della sede della compagnia barracellare».

Oltretutto, secondo il sindaco, non è chiaro se si tratti di proroga o di nuova concessione, visto che la concessione era scaduta nel 2013 e che l’attività estrattiva della Italcementi era già cessata nel 2010.

È poi intervenuto l'assessore all'Ambiente e all'Archeologia, Fabio Mudadu, che ha introdotto nuovi elementi di valutazione, segnalando che sia in prossimità dell’area estrattiva che all’interno della zona cava sono state scoperte probabili testimonianze archeologiche, emergenze sulle quali si attende il pronunciamento della Soprintendenza.

Sentite le ragioni espresse dai rappresentanti della delegazione comunale la Commissione si è impegnata ad approfondire ulteriormente il caso e a riportare quanto è stato esposto in sede di Commissione agli assessori regionali competenti, rimanendo in attesa di eventuali nuovi risvolti inerenti il sopralluogo da parte della Soprintendenza sulle emergenze archeologiche segnalate.

Pietro Simula

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