La Nuova Sardegna

Sassari

La marcia per il ranger vittima dell’uranio

La marcia per il ranger vittima dell’uranio

Tappa a Pozzomaggiore del gruppo a sostegno di Antonio Attianese, malato dopo due missioni

13 maggio 2017
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POZZOMAGGIORE. Nei giorni scorsi il sindaco Mariano Soro ha ricevuto il gruppo che partecipa, a piedi e a cavallo, alla tappa sarda della “marcia dei ranger per Antonio” che ha proseguito per Nuoro. I partecipanti, ai quali il primo cittadino ha manifestato la solidarietà da parte sua e dell’intero consiglio comunale, erano accompagnati dall’assessore Bernardo Spanu, collega ed amico del 38enne Antonio Attianese, un operatore dei ranger del quarto reggimento Alpini paracadutisti dell’esercito italiano, inquadrato nel plotone di ricognizione, e che viene considerato un autentico fiore all’occhiello delle Forze armate.

Sposato e con due figli, di 5 e 6 anni, il giovane si era ammalato in servizio. Le prime avvisaglie del male le aveva sentite nel 2002, quando partecipò a due missioni di pace in Afghanistan.

Una lunga serie di controlli medici aveva individuato la causa della persistente ricomparsa di metastasi nella alta concentrazione di tungsteno presente nel sangue, pare legata al prolungato utilizzo di munizionamento durante l’impegno militare. Condizioni di salute tali da rendere insostenibile ad Attianese il servizio nelle forze speciali.

Ora è in pensione, ma non per raggiunto limite di servizio, anche lui è una vittima del dovere. Vive in gravi condizioni di disagio morale e fisico. Durante il lungo decorso della sua malattia, che appunto sembra causata dal contatto con l’uranio impoverito durante le “missioni di pace”, si è sentito abbandonato e quasi dimenticato dai propri superiori e dalle istituzioni che avrebbero dovuto difenderlo.

Del suo caso si sono interessati l’Osservatorio militare, la Commissione parlamentare d'inchiesta, diverse Procure, quotidiani e “Striscia la notizia”.

La manifestazione, promossa dall’Asso Ranger, di cui Antonio Attianese è fondatore e Presidente, e che si è messa al suo fianco per solidarietà e nel rispetto della regola “Nessuno rimane indietro”, è partita il 24 aprile dalle pendici del Cervino, in Val d'Aosta, e terminerà il 28 maggio a Sant’Egidio del Monte Albino, in provincia di Salerno, nell'abitazione di Antonio Attianese.

Emidio Muroni

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