Sassari, ok alla mozione pro vaccini: scoppia la polemica con il M5S
La mozione è stata votata a maggioranza nell’ultima seduta del consiglio con l’astensione del M5S
SASSARI. Via libera a una mozione sulle misure di implementazione delle vaccinazioni. La mozione è stata votata a maggioranza nell’ultima seduta del consiglio con l’astensione del M5S. E in aula, e poi in rete, è stata polemica.
«Il morbillo è una delle principali cause di morte in età pediatrica e nell’adolescenza – ha spiegato la capogruppo Carla Fundoni – nonostante sia disponibile un vaccino sicuro ed efficace. In italia gli obiettivi di copertura vaccinale necessari per l’eradicazione di morbillo e rosolia non sono ancora stati raggiunti, e siamo scesi purtroppo sotto la soglia di gregge. I morti e le complicanze di questa malattia sarebbero evitabili se la vaccinazione fosse estesa dove non lo è, ed eseguita dove potrebbe essere fatta, ma invece è tenuta sempre più in scacco da luoghi comuni, leggende metropolitane e tanta ignoranza. Gettare ombre e dubbi su una delle più grandi scoperte scientifiche della storia della medicina, mette a rischio le vite di migliaia di persone, e di fronte a questo bisogna avere il coraggio di intervenire in maniera decisa e dura».
«Per questo la legge a cui il Pd sta lavorando – ha continuato – con Federico Gelli, renderà obbligatorie le vaccinazioni in tutta Italia per le iscrizioni a scuola, prevederà penalizzazioni che potranno arrivare fino alla radiazione per quei medici che diffondono notizie fuorvianti sui vaccini. La tutela della salute pubblica, in particolare della comunità in età prescolare assume un valore dirimente che prevale sulle prerogative sottese alla responsabilità genitoriale. Ridicole pertanto le affermazioni dei 5 stelle su presunte scelte punitive contro i bambini o contro i genitori, o sul fatto che bisogna puntare sull’informazione dei cittadini se poi questa è lasciata a internet o a santoni che parlano di invenzioni di patologie quali Aidso che mettono in discussione terapia validate e riconosciute. chi riveste un incarico politico ha come primo obbligo la tutela della salute dei cittadini».
«Noi abbiamo condiviso – spiega Maurilio Murru – in maniera chiara le linee generali del documento, abbiamo semplicemente fatto degli appunti. Su alcuni aspetti come la possibilità di modificare gli accessi agli asili nido in base alla pratica vaccinale ci siamo tirati indietro. Non è con l’obbligo che si ottengono le cose. Il problema è che il tema è stato banalizzato per riportarlo a uno scontro politico. Noi non siamo contro le vaccinazioni, ma pensiamo che la strada da seguire sia quella dell’informazione. La realtà è che il Pd preferisce cercare lo scontro per nascondere il fatto che non ha intenzione di investire un euro sulla sanità, se non per gli stipendi dei suoi super manager».