La Nuova Sardegna

Sassari

Monumenti aperti a Sassari: viaggio nei tesori segreti tra storia, arte e natura

Monumenti aperti a Sassari: viaggio nei tesori segreti tra storia, arte e natura

Quattro percorsi intrecciati tra loro, 45 siti e oltre 1200 volontari al lavoro. Tra le novità la caserma La Marmora e i percorsi sui sentieri rurali

05 maggio 2017
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SASSARI. Sarà piazza d’Italia quest’anno a tenere a battesimo l’edizione 2017 di Monumenti aperti, in programma in città domani e domenica. Alle 16,30, nel salotto buono della città si ritroveranno gli studenti e la manifestazione, organizzata dal Comune e coordinata dall’associazione Imago Mundi Onlus, si aprirà con lo spettacolo degli sbandieratori e dei musici della Città dei Candelieri.

I percorsi. “Nel cuore del centro storico” (11 siti), “dentro le mura” (9 siti), “oltre le mura” (11), “città e territorio, tra storia e natura” (14) questi i quattro percorsi che i cittadini potranno scegliere di visitare e che, in alcuni casi, si intrecceranno tra loro. A questi si aggiungono e si intrecciano nei vari percorsi gli itinerari della rete Thàmus e i sentieri rurali. A fare da ciceroni ai visitatori quest'anno ci saranno oltre 1.200 studenti delle scuole superiori cittadine, il supporto degli studenti del dipartimento di Storia dell’università e di numerose associazioni di volontariato.

Le novità. Tante le novità e le mostre previste nei vari percorsi a partire dall’apertura dell’Archivio storico dioceseano, nel percorso “Nel cuore del centro storico”, che ha trovato nuova sede in piazza Duomo numero 3. Nel percorso "dentro le mura" la novità è l’apertura dell’ex convento del Carmelo che, sino al 15 giugno, ospiterà la mostra "Altri esotismi. Artisti sardi e Orientalismo" promossa dalla Fondazione di Sardegna in collaborazione con il Comune. Il percorso "oltre le mura" offrirà due novità: la prima è la visita alla caserma La Marmora che per la prima volta si apre alla città; la seconda è la mostra delle collezioni di opere d’arte della Banca di Sassari.

Le novità del percorso "città e territorio, tra storia e natura" sono il Muniss, il museo scientifico di Ateneo a Piandanna, e la chiesa della Madonna di Monserrato, nell’omonimo parco, che resterà aperta grazie alla collaborazione con il Gremio dei Sarti e il Canopoleno con le memorie del suo illustre passato, dipinti sei-settecenteschi e una biblioteca ricchissima di volumi, dal 1500 ai giorni nostri .

Itinerari. Gli itinerari della rete Thàmus, Museo della Città e Rete culturale (resterà chiuso il barbacane dopo l’allagamento dei giorni scorsi), si intrecceranno con i vari percorsi organizzati dall’assessorato alla Cultura. I sentieri rurali che, curati dal Cai, consentiranno ai visitatori di ritornare su un’area di grande interesse naturalistico attraverso i percorsi che, fino ai primi decenni del Novecento, collegavano la vallata di Logulentu con l’area di San Francesco, Cabbu d’Ispiga, Monte Bianchinu, Filigheddu, Badde Tolta, Barca, sino ad arrivare nel territorio di Osilo. Info: infosassari n. 079 200.80.72.

Eventi. Tra gli eventi di contorno gli appuntamenti organizzati dal dipartimento di Salute mentale della Assl, in collaborazione con Respir Arte ed Elleuno, che propone una serie di eventi all’ex ospedale psichiatrico di via Rizzeddu, con un concerto domani (17,30), una esposizione itinerante all’interno del parco (sabato dalle 16 alle 19) e un reading di poesie (domenica dalle 11 alle 12 e dalle 16 alle 17). Al "Museo Sanna" domenica dalle 10 alle 13 laboratorio didattico per famiglie con visite guidate. All’evento curato dagli assistenti Fav del museo possono partecipare un numero massimo di 30 visitatori con prenotazione obbligatoria pm-sar.museoarcheo.sassari@beniculturali.it.

Negozi storici. E da quest’anno il percorso include anche una novità: i negozi storici della Sassari di una volta. Le attività che hanno aderito si trovano entrambe in corso Vittorio Emanuele, che per secoli è stata la principale via del commercio cittadina: la Merceria Urzati, fondata dalla famiglia Riccardi nel 1860 e gestita dalla famiglia Urzati dai primi del Novecento, e Bagella Abbigliamento, che risale al 1932.

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