La Nuova Sardegna

Sassari

Vandali del 25 Aprile devastano lo stagno

Vandali del 25 Aprile devastano lo stagno

L’area per l’ educazione ambientale di Platamona presa d’assalto e lasciata piena di rifiuti

28 aprile 2017
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SASSARI. Sono arrivati in massa armati di borse frigo piene di cibo, bevande e di tanta maleducazione. Si sono accomodati sulle panche e hanno banchettato allegramente per festeggiare la Liberazione. Una volta riempite le pance, si sono “scordati” di ripulire la sporcizia. E come se non bastasse, si sono divertiti a strappare la cartellonista del parco e i giochi per i ragazzi. Sono i vandali del 25 Aprile, passati come un’orda nell’area attrezzata dello stagno e ginepreto di Platamona. Piatti di plastica sparsi ovunque, lattine di birra infilate tra le finestre, pali divelti: all’indomani del picnic, nella fotografia dello stagno c’è tutto il decalogo dell’inciviltà. Ora i vertici della coop che si occupa della cura del Sito di interesse comunitario (Sic) di Platamona lanciano un appello all’educazione ambientale. «Noi ce la mettiamo tutta - commenta il vicepresidente di Andalas, Agostino Loriga - ma nonostante i nostri sforzi abbiamo bisogno dell’attenzione di tutti i cittadini affinché l’area rimanga curata e accogliente così com’è». Il centro di educazione all’ambiente e alla sostenibilità (Ceas) di Platamona è di proprietà del Comune di Sorso e da qualche anno viene gestito in affidamento dalla coop sociale Andalas de Amistade, che si occupa anche della gestione dello stagno. Il lavoro è cominciato nel 2011, portando avanti alcune concrete iniziative di inclusione sociale nell’area dello stagno, insieme a partner istituzionali come lo stesso Comune di Sorso, l’Ufficio esecuzione penale (Uepe) di Sassari, la casa circondariale di Bancali e l’Ufficio servizi sociali per minorenni (Ussm) di Sassari, cercando di coniugare la cura e la tutela ambientale con il lavoro solidale. Lo scorso mese di gennaio sono terminati i progetti di inserimento lavorativo che hanno avuto come protagoniste una trentina di persone autrici di reato. Una circostanza che ha creato un calo fisiologico del presidio nella struttura di Platamona. L’accesso all’oasi naturalistica, tutelata dalla Ue, è sempre aperto anche quando i locali del Ceas sono chiusi al pubblico. Significa che chiunque può accedere ai camminamenti che circondano lo stagno o all’area attrezzata con giochi per bambini e panche da picnic: è nella logica “aperta” alla fruibilità collettiva professata da anni dall’Andalas. Purtroppo però, non tutti sono in grado di comprendere che l’ambiente andrebbe rispettato.

Salvatore Santoni

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