La Nuova Sardegna

Sassari

Sassari, paziente dà una testata al medico del 118 e gli frattura il naso

Sassari, paziente dà una testata al medico del 118 e gli frattura il naso

L’episodio è avvenuto alla comunitò “I Mandorli”. La denuncia dell’Fsi-Usae: situazione insostenibile

26 aprile 2017
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SASSARI. Malmenati da un paziente psichiatrico fuori controllo. Alcuni giorni fa ennesimo episodio di aggressione ai danni di un gruppo di operatori del 118 all’interno della comunità protetta “I Mandorli”, a Rizzeddu.

A denunciare le sempre più preoccupanti condizioni in cui si trovano a lavorare gli operatori sanitari è la segretaria territoriale dell’Fsi-Usae, Mariangela Campus. L’episodio al quale il sindacato fa riferimento, e di cui si è saputo solo ieri, sarebbe avvenuto il 21 aprile. «Un’auto medica del 118 è stata inviata alla comunità protetta per un intervento su un ospite molto violento che già in precedenza aveva tentato di picchiare il personale in servizio – dice la Campus – Alla centrale era stato anche sollecitato l’invio delle forze dell’ordine data la situazione poco equilibrata, ma mentre il personale del 118 stava prestando i primi soccorsi il paziente ha improvvisamente sferrato una serie di pugni fratturando le ossa nasali al medico della squadra di soccorso».

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La sindacalista punta il dito contro i protocolli di intervento «che in questi casi si stanno rivelando sempre più inadeguati. Al ripetersi di episodi simili alla Ats (azienda tutela per la salute ndc) fanno orecchie da mercante, eppure sono loro che dovrebbero immediatamente rafforzare le procedure. La situazione sta diventando insostenibile, ma noi vigileremo e denunceremo in ogni sede le inefficienze che mettono in pericolo sia personale che lavora in prima linea, sia l’incolumità degli stessi pazienti». Un fatto molto grave partendo dal quale la segretaria dell’Fsi-Usae solleva una serie di interrogativi: «Dove sono i medici della struttura psichiatrica? Possibile che ogni volta debba intervenire il servizio territoriale di emergenza? Perché su un paziente psichiatrico, noto e violento, non sono state inviate prima o, almeno contemporaneamente, le forze dell’ordine dato che il personale 118 da solo non ha la possibilità di contrastare e contenere individui a rischio?».

Il sindacato ha voluto esprimere solidarietà ai lavoratori coinvolti nell’aggressione: «Assicuriamo che questa organizzazione sindacale continuerà a vigilare su queste situazioni critiche e chiediamo agli enti di competenza che vengano adottate misure forti per evitare in futuro episodi simili».

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