La Nuova Sardegna

Sassari

Caos a Egea, vicesindaco si improvvisa netturbino

di Giulio Favini
Caos a Egea, vicesindaco si improvvisa netturbino

È successo a Viddalba: l’amministratore autista sul camioncino dei rifiuti La Fit-Cisl proclama uno sciopero dei dipendenti: «Stipendi sempre in ritardo»

25 aprile 2017
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VIDDALBA. Il vicesindaco di Viddalba costretto a ritirare l’immondizia insieme con un dipendente comunale. È caos nei servizi delditta Egea, che ha l’appalto per la raccolta dei rifiuti nei paesi di Sedini, Valledoria e Viddalba, e in altri centri della Sardegna tra cui Oschiri e Irgoli. «I problemi annosi di Egea – si lamenta il vice sindaco Pier Mario Careddu – si stanno ripercuotendo sulla nostra amministrazione e sui cittadini. In prima persona insieme a un dipendente comunale ho provveduto a ritirare l’immondizia dalle case per evitare rischi per la salute. E come se non bastasse Egea ci voleva anche “bollare” per non aver effettuato la raccolta in modo differenziato. Tutto questo è assolutamente assurdo».

Ma non sono solo i Comuni a protestare: la Fit Cisl Sardegna ha indetto un giornata di sciopero, programmata per il 6 maggio prossimo. E’ lo stesso sindacato, in una nota firmata dal segretario generale Valerio Zoccheddu, a comunicare la giornata di astensione dal lavoro. Nota in cui, tra l’altro, il sindacato fa sapere di avere anche chiesto l’intervento del prefetto. All’origine della protesta, afferma la Fit «la violazione di tutti i diritti contrattuali, dal pagamento delle retribuzioni, passando per la sicurezza e la carenza di mezzi”. La Fit spiega che due mesi fa ha chiesto l’intervento delle stazioni appaltanti per il pagamento delle retribuzioni al personale e di aver ottenuto la collaborazione dei Comuni di Valledoria, Viddalba, Sedini, Oschiri e Irgoli, che hanno provveduto sostituendosi all’azienda.

«Ma le mancate retribuzioni rappresentano solo la punta dell’iceberg – sostiene il sindacato –, infatti è da anni ormai che i lavoratori sono costretti ad operare in condizioni da terzo mondo, senza sicurezza e, con pochi mezzi a disposizione, per giunta con scarsa manutenzione, fuori norma e spesso pericolosi per l’incolumità non solo degli operatori ma dei cittadini». Non solo. «Quelli che dovrebbero essere cantieri, specie a Valledoria, sono privi di spogliatoi degni di questo nome e per le docce si utilizza acqua di irrigazione». La Fit Cisl denuncia che «finora è stato inutile ogni tentativo di dialogo con l’azienda Egea per far rispettare le norme: per anni qualsiasi impegno è stato disatteso, le retribuzioni arrivano anche con venti giorni di ritardo, per non parlare dei versamenti ai fondi pensione, in arretrato di oltre due anni, con notevoli danni economici per i lavoratori, situazione questa che accomuna tutti i dipendenti con crediti importanti: i lavoratori di Oschiri hanno avuto anche tre mensilità arretrate, fino all’intervento della stazione appaltante». Perciò la Fit Cisl Sardegna, considerato che in tutti i cantieri dove opera Egea si presentano i medesimi problemi, auspica maggiori controlli da parte delle autorità competenti. «Siamo costretti a proclamare lo sciopero e chiediamo contestualmente l’intervento del prefetto – conclude il sindacato –. Riteniamo sia indispensabile trovare una soluzione definitiva, lavoratori e utenti non possono tollerare oltre».

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