La Nuova Sardegna

Sassari

Alghero, tre anni sul filo del rasoio per il sindaco Bruno

di Gian Mario Sias

Il 24 aprile del 2014 lo strappo con il Pd e l’alleanza con l’Udc Da allora un cammino difficile e ora le tensioni con Usai

24 aprile 2017
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ALGHERO. Tre anni sul filo del rasoio. E ora, alla vigilia di tanti appuntamenti importanti, l’ennesimo bivio. Il 24 aprile del 2014 Mario Bruno sancì lo strappo col Pd e “soffiò” al centrodestra l’Udc di Antonello Usai. Iniziava così l’esperienza amministrativa nata da quella giornata ricca di colpi di scena, rotture clamorose e altrettanto clamorosi accordi notturni, quando Usai decise di spostare il suo peso dalla parte di Bruno, lasciando spiazzata la coalizione costruita intorno a Maria Grazia Salaris del Nuovo Centrodestra.

La mossa ha pagato a livello elettorale e ha consentito all’ex tesoriere democratico in consiglio regionale di conquistare Sant’Anna, ma non gli ha certo reso semplice il cammino. Dall’estate di quell’anno, quando Bruno si insediò dopo aver vinto il ballottaggio col centrodestra, il numero di assessori che si sono succeduti non si conta più. Dell’esecutivo iniziale è rimasto solo Raimondo Cacciotto, che però nel frattempo ha perso i galloni di vicesindaco e la delega dell’Ambiente. Quella è passata a Raniero Selva, che la scorsa estate ha deciso di rompere con la segreteria cittadina del Pd – con cui aveva sin lì condiviso le aspre critiche verso l’amministrazione Bruno – per una scelta autonoma che dalle parti di via Mazzini gli perdoneranno molto difficilmente.

L’ultima defezione in ordine di tempo, ma non di importanza, è quella di Gabriella Esposito. Braccio destro di Mario Bruno, fedelissima e apprezzata collaboratrice politica, l’ex assessore della Cultura ha rotto da tre settimane. Senza una sola parola fuori posto, senza piantare grane o far trasparire niente sui malumori che l’hanno spinta a una scelta così clamorosa, ma il suo addio non può passare ancora a lungo senza conseguenze.

I malumori dentro la maggioranza sono noti a tutti, ma la sensazione è che l’imminente passaggio del Giro d’Italia, che nell’edizione del centenario partirà proprio da Alghero il prossimo 5 maggio, abbia imposto la necessità di un silenzio al quale si sono consegnati tutti rispettosamente. Poi arriverà il momento del regolamento dei conti. Al “redde rationem” non si sottrarrà il vicesindaco Antonello Usai. Autore nell’ottobre del 2015 di una prima rottura, che ha rischiato di far mancare i numeri a Bruno e l’ha spinto a offrire la poltrona di vicesindaco a Enrico Daga pur di convincere il Pd a entrare in maggioranza, rientrato un anno fa in grande stile, come garante della tenuta della maggioranza, Usai si era messo di nuovo di traverso in dicembre.

Oggi saranno trascorsi tre anni da quando Mario Bruno decise di fare il sindaco anche contro la volontà del Pd. E fra due settimane finirà su tutti i media del mondo in occasione della corsa in rosa. Poi – tra inchiesta sui fondi ai gruppi regionali, assessorato della Cultura, puc, Calabona, rifiuti e tante altre partite di difficile lettura – lo attenderà un maggio sul filo del rasoio. Ma tanto ormai c’è abituato.

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