La Nuova Sardegna

Sassari

«Qui esistono ancora cortesia e reciprocità»

«Qui esistono ancora cortesia e reciprocità»

I residenti sono soddisfatti del gran numero di servizi e della vita di comunità La crisi però si fa sentire e molti preferiscono nascondere le difficoltà

23 aprile 2017
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SASSARI. «Cosa manca a Luna e Sole? Quello che purtroppo manca in tutta Sassari, in tutta la Sardegna. Il lavoro. Perché senza lavoro non c’è dignità, prospettive, serenità, futuro». Non fa tanta filosofia, nonostante la insegni al liceo classico, don Franco Manunta, parroco di Mater Ecclesiae: Anche perché, nonostante il “decoro” con cui molti abitanti del quartiere stanno affrontando la crisi che dà anche qui i primi morsi, è lui a distribuire bombole e pagare bollette, a raccogliere confidenza e distribuire aiuti. «Faccio quel che posso – racconta – ma non è certo la bolletta che risolve. La mia missione è tenere in piedi la comunità. Con la messa, ma anche con la radio, gli incontri, l’oratorio, la palestra. Perché se una comunità si conosce, si vede in faccia, allora si aiuta. Va avanti». E Luna e Sole di andare avanti ha davvero bisogno. Una grande mano la sta dando il Canopoleno, convitto, liceo classico, sportivo, scientifico, campus internazionale, schizzato da 600 a 900 iscritti, punto di riferimento di centinaia di famiglie. «Il quartiere partecipa – sottolinea la dirigente Vanna Contini – e noi ci sentiamo parte attiva e propositiva della comunità. Cresciamo, ma manteniamo la nostra dimensione di scuola di comunità. E ne siamo contenti. Questo è un bel posto dove vivere, e farlo insieme».

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A difenderne la bellezza Giuseppe Porcellana, tra gli storici fondatori del quartiere, e ora presidente del Comitato Ambiente Sassari: «Ho progettato tante ville a monte Bianchinu, e non ho mai buttato giù un solo albero. Ce ne sono di spettacolari. Incredibilmente il verde è il vero problema di questo verdissimo quartiere. Mancano spazi verdi di aggregazione. I pochi che ci sono vanno difesi, usati, rilanciati».

Una che di verde se ne intende è Laura Panu, da 35 anni al Giardino di Luna e Sole, prima in piazza Monsignor Carta e ora in via Chironi: «Riusciamo a tenere la nostra affezionata clientela, nonostante la crisi e la concorrenza spietata. Uno dei segreti è quello che ancora anima questo quartiere, e lo rende u bel posto dove vivere: la cortesia, la fiducia reciproca, il senso di comunità insomma».

Stessi sentimenti che prova Angela Arbau del tabacchino in via Luna e Sole: «Mi hanno rapinata quattro volte nei 15 anni che sono qui – racconta la donna originaria di Ollolai – ma non ho paura. Qui si sta bene, il quartiere è tranquillo e il clima amichevole. E la sicurezza, nonostante io non sia stata fortunata, non è un problema che sentiamo». Certo tante cose sono cambiate: «Io sono qui da 30 anni – racconta Antonio Falconi dell’edicola di via Luna e Sole – stiamo invecchiando insieme con i miei clienti. E la crisi “morsica” anche qui. Come dappertutto purtroppo». (g.bua)

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