La Nuova Sardegna

Sassari

Ganau si appella ai giovani «Difendete la Resistenza»

Il presidente del consiglio regionale a Bono per celebrare la Liberazione «Lo spopolamento è una piaga e nelle zone interne limita l’uguaglianza»

22 aprile 2017
2 MINUTI DI LETTURA





BONO. «Lo spopolamento è una piaga e nelle zone interne rende problematiche le condizioni di uguaglianza, di pari opportunità e di raggiungimento pieno dei diritti». Così il presidente del consiglio regionale Gianfranco Ganau celebrando a Bono la Festa di Liberazione, in collaborazione con il Comune e l'Anpi. Anche quest’anno il Consiglio ha voluto ricordare il 25 aprile al di fuori delle mura del Palazzo, scegliendo di proposito un paese dell’interno dove forti sono l'emigrazione e la denatalità, fattori che condizionano l’affermazione dei diritti. Il numero uno dell'Assemblea sarda si è rivolto in particolare agli studenti. «Ai più giovani - spiega - spetta il fondamentale compito di difendere ed estendere i valori che la Resistenza ci ha consegnato. A voi sono dedicati gli sforzi fatti per attivare interventi in grado di contrastare il fenomeno dello spopolamento, garantendo condizioni di piena fruizione dei diritti essenziali, come l'istruzione, il lavoro e la salute». Per Ganau, «il tema dei diritti è affermato nella Costituzione grazie alla Liberazione, ed è impegno democratico operare perché anche nell’Isola si goda appieno di questi diritti». «La mia generazione - ricorda l'ex sindaco di Sassari - è cresciuta nella democrazia, compiendo gesti che oggi paiono normali, ma questa normalità è possibile grazie a quel 25 aprile del 1945». E «dalla conoscenza e dalla consapevolezza del passato dobbiamo trovare le ragioni perché nessuno metta in discussione queste conquiste».

Alle celebrazioni hanno partecipato diverse istituzioni civili e militari, a iniziare dalla sindaca di Bono, Michela Sau, e dal presidente dell'Anpi di Treviso, Umberto Lorenzoni, già commissario di battaglione della divisione partigiana «Nino Nannetti». Per la prima cittadina, celebrare questa ricorrenza in un paese dell'interno «testimonia la volontà di una politica aperta e vicina ai sardi». Parlando ai compaesani più giovani, la sindaca ha ricordato «il sacrificio delle donne e degli uomini della Resistenza, che ci hanno donato la libertà e la democrazia liberando l'Italia dal nazifascismo».

Il partigiano Lorenzoni ha dedicato il suo primo pensiero «a Giovanni Maria Angioy e al suo spirito rivoluzionario» ricordando che «in prima linea nella guerra di liberazione c'erano le classi popolari, operai, studenti e contadini: avevano capito che la Resistenza era la strada per conquistare la libertà e realizzare un'idea di Patria in cui riconoscersi, fondata sulla giustizia sociale, sull'uguaglianza e sulla democrazia».

In Primo Piano
Calcio Serie A

Al Cagliari non basta un gran primo tempo: finisce 2-2 la sfida con la Juve

di Enrico Gaviano
Le nostre iniziative