La Nuova Sardegna

Sassari

Antonello Peru a giudizio per la villa di Marritza

di Salvatore Santoni
Antonello Peru a giudizio per la villa di Marritza

L’ex vicepresidente del consiglio regionale a processo insieme a un imprenditore, 2 tecnici e 3 dirigenti del Comune di Sorso

21 aprile 2017
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SASSARI. Il gup di Sassari Carmela Rita Serra ha rinviato a giudizio Antonello Peru e altre sei persone, tra cui la sua fidanzata, nell’ambito dell’inchiesta sui presunti abusi edilizi realizzati della villa al mare di Sorso del consigliere regionale di Forza Italia. La prima udienza del processo per l’ex vicepresidente del consiglio regionale, tre dirigenti del Comune di Sorso, due tecnici e il costruttore è stata fissata al 20 settembre. Gli imputati dovranno rispondere a vario titolo dei reati di abuso edilizio, falso e abuso d’ufficio. L’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Carlo Scalas, era partita nel 2014 dopo l’esposto di un vicino che aveva segnalato attività edilizie sospette a Marritza, a poche decine di metri dalla battigia.

L’inchiesta. L’inchiesta si era innestata su un altro filone di indagine, quello dell’Asl di Sassari, che nello stesso periodo si accingeva a selezionare attraverso un concorso pubblico nove posti di dirigente medico di ortopedia e traumatologia all’ospedale Civile. Nella pesca delle intercettazioni telefoniche e ambientali era emerso anche il caso della villa al mare del consigliere regionale sorsense, all’epoca dei fatti vicepresidente del consiglio regionale e componente della commissione Urbanistica e Ambiente.

Il Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Sassari, guidato dal tenente colonnello Marco Sebastiani, aveva lavorato mesi per ricostruire la vicenda della controversa ristrutturazione. La villa si trova a poche decine di metri dal mare, affacciata sul golfo dell’Asinara, in una zona di massima tutela paesaggistica. Stando alle ipotesi della Procura, l’opera sarebbe stata eseguita in violazione di leggi e regolamenti. E a questo reato avrebbero concorso anche i dirigenti del Comune coinvolti nell’inchiesta. Nell’estate del 2015 il giudice delle indagini preliminari di Sassari Giuseppe Grotteria aveva disposto il sequestro preventivo della casa di Peru e vietato al consigliere regioanle di dimorare nel suo paese, Sorso, per quattro mesi, poi diventati circa 30 giorni dopo la revoca decisa dal tribunale del Riesame. Inoltre, a vario titolo erano stati sospesi dall’esercizio della professione anche gli altri indagati nella vicenda.

In sette a processo. L’ex vicepresidente del consiglio regionale va a processo insieme agli altri sei indagati nell’inchiesta. Si tratta di Maurizio Loriga, dirigente dell’Ufficio tecnico comunale di Sorso, Marco Delrio, ingegnere responsabile del servizio Vigilanza del Comune, Alessandra Piras, architetto, compagna di Antonello Peru e progettista della ristrutturazione della villa, Angelo Antonio Dedola, titolare dell’impresa che ha eseguito i lavori, Enrico Cabras, comandante dei vigili urbani di Sorso e Marcello Cherchi, ingegnere strutturista.

L’accusa. Gli inquirenti ritengono che l’abitazione di Peru sia stata demolita e ricostruita, invece di essere ristrutturata come prevedeva il progetto iniziale. Il permesso di costruire numero 48 del 25 luglio 2013 per la “Ristrutturazione e ampliamento di un fabbricato ai sensi del Piano Casa” autorizzava l’incremento delle volumetrie del 10 per cento, la rimodulazione degli spazi interni, la modifica di alcuni prospetti della struttura, la riqualificazione dal punto di vista energetico. Quello che non prevedeva – sempre secondo gli inquirenti – era la demolizione e ricostruzione in zona di tutela totale. Fin dall’avvio dell’inchiesta, la difesa dell’ex vicepresidente del consiglio regionale ha sempre sostenuto che i lavori fossero stati fatti nello scrupoloso rispetto del progetto autorizzato. Ora sarà il processo a stabilire se le cose andarono così o se a Marritza vennero commessi degli abusi.

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