La Nuova Sardegna

Sassari

Ladu: «Le serre ci hanno fruttato 3 milioni»

Il sindaco replica a Progetto Ozieri sottolineando che ogni anno il Comune incassa 300mila euro

19 aprile 2017
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OZIERI. «Abbiamo assoluta fiducia nella magistratura e speriamo che quanto prima venga riavviata l’attività agricola a salvaguardia dei posti di lavoro e di una azienda moderna». Con queste parole il sindaco di Ozieri Leonardo Ladu commenta la recente notizia del sequestro cautelativo delle serre fotovoltaiche di Seunis, anche in risposta alla nota e al volantino «Fallimento delle serre, fallimento dell’amministrazione» diramati nei giorni scorsi dal gruppo di centro destra Progetto Ozieri. «Una nota che – ha detto il sindaco – conteneva accuse generiche, da campagna elettorale, e nella quale si attribuivano tutti i mali del mondo alla maggioranza che ha governato questi anni la città. Rispondo, senza accusare nessuno, semplicemente rendendo conto di quel poco che abbiamo fatto, ma con spirito di verità, facendo riferimento a fatti precisi e per quanto possibile a cifre e dati reali». Il progetto delle serre, spiega Ladu, rientra nell’ambito di quello più generale che prevede la realizzazione di impianti di energia alternativa pubblica e privata contenuti nel Paec, del quale Ozieri si è dotata tra i primi comuni della Sardegna. Progetti dai quali il Comune ha ottenuto benefici pari a tre milioni e 300 mila (una tantum) e riceve un introito pari a circa 300 mila euro annui. «Mai nessuna amministrazione nella storia della città ha recuperato entrate straordinarie di tale entità», dice Ladu, che sottolinea come tali risorse «sono state utilizzate per cofinanziare opere pubbliche, per consolidare l’organizzazione dei servizi e per contenere tributi e tariffe sostanzialmente rimaste invariate negli anni in cui abbiamo governato la città. Ozieri con questi interventi segna una svolta “verde” ed ecosostenibile e raggiunge anticipatamente l’obiettivo di riduzione con le rinnovabili delle emissioni di CO2 entro il 2020 di almeno il 20 per cento, previsto dal protocollo di Kioto». (b.m.)

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