La Nuova Sardegna

Sassari

Vita da cani: Asl promossa, Comune no

di Luigi Soriga
Vita da cani: Asl promossa, Comune no

Funzionano le sterilizzazioni, il soccorso e le microchippature, mentre Palazzo Ducale spende tanto con pessimi risultati

15 aprile 2017
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SASSARI. Il report tracciato da Legambiente sugli Animali in città non è molto confortante. Diciamo che nella maggior parte delle regioni italiani gli amici a quattro zampe fanno letteramente una vita da cani. Ma in questo scenario per Sassari le notizie sono abbastanza positive, perché il servizio veterinario dell’Asl 1 è la migliore in Sardegna e si classifica al ventiquattresimo posto su 80 aziende sanitarie censite su scala nazionale.

I parametri presi in considerazione dall’associazione ambientalista sono molti, e l’Asl ha dovuto rispondere a tre questionario per un totale di 100 domande. La radiografia sui servizi offerti alla “fauna urbana” è molto minuziosa, e per quanto riguarda Sassari hanno fatto sollevare l’asticella il numero di sterilizzazioni effettuati e l’ottimo funzionamento dell’anagrafe canina. «Ogni anno – spiega il responsabile del settore randagismo Antonello Rassu – riusciamo a microchippare mediamente 6000 cani nel territorio provinciale e 2600 su Sassari. I cani finora censiti in città sono 37mila». «Sul versante dell’anagrafe canina – spiega il presidente dell’Ordine provinciale dei veterinari Andrea Sarria – è stata molto proficua la sinergia con gli ambulatori veterinari convenzionati con l’Asl. A Sassari fino ad ora operano 20 veterinari, mentre in provincia possiamo contare su 44 professionisti. Se il numero di cani censiti e sterilizzati è così elevato, e anche grazie al loro impegno e alla loro competenza».

Nelle pagelle di Legambiente un circoletto rosso va sicuramente sul servizio di pronto soccorso veterinario offerto dalle Cliniche della Facoltà. È un segno di grande civiltà e spesso l’unica ciambella di salvataggio per tutti i randagi trovati per strada feriti, investiti, avvelenati e via dicendo. Ma ultimamente è anche una nota dolente, perché le mancanze di risorse mettono a rischio un servizio così dispendioso. Per ora la proroga è valida sino a settembre, ma poi resta da capire se la Regione stanzierà nuove risorse per finanziare il pronto soccorso.

Per quanto riguarda poi la cattura e la gestione dei randagi, a Sassari ci sono quattro canili: c’è quello comunale sulla strada per Osilo, più la struttura gestita dalla Lida verso Caniga, quella di Campanedda e il canile Dedola vicino a Porto Torres. «Stiamo parlando di 800 cani ospitati – spiega Rassu – con circa 600 nuovi ingressi ogni anno. Il canile comunale e quello della Lida ne contengono 250 a testa, la politica di adozioni per fortuna funziona abbastanza bene e una quindicina di cani sono stati catturati, sterilizzati e poi reimmessi in ambiente».

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