La Nuova Sardegna

Sassari

In piazza Tola scoppia la guerra dei tavolini

di Luca Fiori
Piazza Tola
Piazza Tola

Con le nuove disposizioni regionali si allungano i tempi. Gli esercenti: «Così ci tagliano le gambe»

14 aprile 2017
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SASSARI. Arriva la bella stagione e i sassaresi iniziano a ripopolare il centro storico alla ricerca di un locale per bere un aperitivo o mangiare una pizza all’aperto, ma quest’anno gli amanti delle serate in piazza Tola dovranno aspettare più del previsto per accomodarsi ai tavolini della decina di locali che negli ultimi anni hanno contribuito al rilancio della piazza, fino a pochi anni fa terra di nessuno.

Le novità introdotte dalle direttive regionali del 28 febbraio scorso hanno cambiato le regole per la concessione degli spazi pubblici. In teoria dovrebbe essere tutto più semplice e infatti la Regione aveva presentato la novità annunciando «importanti semplificazioni per cittadini e imprenditori grazie a un unico punto di contatto (il Suape) e un unico procedimento, riducendo in tal modo i costi e i tempi». Di fatto, a sentire chi in questi giorni si sta scontrando con la realtà non è così. «Ci stanno complicando la vita in tutti i modi - spiega Eliseo Fiori della vineria Ombra di Vino - dopo tutte le autorizzazioni rilasciate lo scorso anno dal Comune e le spese affrontate per essere in regola, dalle tasse sui rifiuti alla parcella del geometra che ha preparato la relazione richiesta, ora ci chiedono di rifare tutto da capo. La bella stagione sta iniziando e se ci avessero rinnovato la concessione ora avremmo iniziato a lavorare, con queste novità dovremo attendere almeno 30 giorni per poter mettere i tavolini fuori e nel mentre la gente andrà a sedersi da un’altra parte». E tra le novità contestate dagli esercenti c’è anche quella che riguarda la tassa rifiuti. «Da quest’anno - spiega Gianluca Muzzu del Caimano Distratto Cocktail bar- ci chiedono di pagare la tassa anche per i metri quadri del suolo pubblico, come se non fossero abbastanza le tasse che paghiamo per il locale». «Pulissero almeno la piazza - aggiunge Daniele Pintus del Bar Daniele - e invece se non la puliamo noi rimane sporca».

La stagione non è ancora iniziata ma si preannuncia già caldissima. «Sembra che se le inventino tutte per complicarci la vita - aggiungono Giuseppe Dore della Trattoria Le Due Lanterne e Marco Manca della pizzeria il Terzo Tempo - il centro sta morendo e noi proviamo a tenerlo in vita, ma tutta questa burocrazia ci taglia le gambe».

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