La Nuova Sardegna

Sassari

I sindaci: sì ai migranti ma dateci risorse

di Elena Corveddu
I sindaci: sì ai migranti ma dateci risorse

Pattada, il vescovo Melis ha promosso un incontro sull’accoglienza con gli amministratori dei Comuni della diocesi

08 aprile 2017
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PATTADA. Non ci sono dubbi su quanto emerso ieri mattina nella gremita sala consiliare del comune di Pattada sull’accoglienza dei migranti nei Comuni sardi. I ventidue sindaci appartenenti alla diocesi di Ozieri sono stati chiari e quasi corale è stato il messaggio: «Ospiteremo i migranti dopo aver avuto le giuste risorse e misure organizzative». L’incontro, organizzato dal vescovo di Ozieri Corrado Melis, a cui ha partecipato anche il prefetto di Sassari Giuseppe Marani col suo capo di gabinetto Maria Antonietta Gregorio, ha fatto chiarezza sulle posizioni dei primi cittadini di Pattada, Ozieri, Alà dei Sardi, Nughedu San Nicolò, Ittireddu, Tula, Anela, Ardara, Benetutti, Nule, Bono, Bottidda, Esporlatu, Illorai, Bultei, Burgos, Buddusò, Berchidda, Monti, Padru, Oschiri e Osidda. Presente anche il presidente dell’Anci Sardegna, Emiliano Deiana, e i parroci di Logudoro, Goceano e Gallura.

«L’accoglienza dei migranti, diventata sempre più impellente, ci aiuta a confrontarci in queste sedi di dialogo per capire quali siano i bisogni dei sindaci», ha affermato il prefetto Marani. Il sistema di accoglienza, che vede protagonisti gli enti locali, è stato spiegato dal presidente dell’Anci Emiliano Deiana: «Esiste un sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, il cosiddetto “Sprar”, attraverso il quale gli enti locali potranno utilizzare le risorse finanziarie messe a disposizione dal ministero dell’Interno attraverso il Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo». E ha precisato: «Gli immigrati con i quali dobbiamo relazionarci provengono già da una prima accoglienza effettuata dalle prefetture. La nostra sarà una seconda accoglienza che inquadra l’immigrato come rifugiato politico. Il bando Sprar, che in Gallura ha avuto un boom di domande, accompagnerà gli immigrati per sei mesi, dopo di che gli stessi diventeranno cittadini come gli altri».

Le posizioni dei numerosi sindaci emerse nell’assemblea si sono divise principalmente su due filoni: da una parte c’è chi accoglierebbe i migranti ad occhi chiusi, vedendo nel problema un’occasione unica per la crescita culturale, sociale e demografica dei centri, e dall’altra c’è chi è più scettico. Per il sindaco di Ozieri, Leonardo Ladu, «l’accoglienza dei profughi è un’occasione d’oro per far fronte al problema dello spopolamento nei nostri centri». La tesi dell’accoglienza come soluzione allo spopolamento è vista con occhi diversi dal sindaco di Bottidda e consigliere regionale Daniele Cocco: «Il problema dello spopolamento, e del calo di natalità, è una questione datata che finora non è stata risolta, e non si risolverà con l’arrivo dei migranti perché le nostre comunità, afflitte da numerosi problemi sociali e strutturali, non sono pronte ad accogliere gli amici stranieri». Dal Goceano i sindaci di Bono e Burgos si interrogano sui modi con i quali andrà affrontata la questione: «L’integrazione dei popoli è un tema che non possiamo non affrontare. Vogliamo capire come muoverci». Domanda avanzata anche dalla Gallura, che chiede correttezza e trasparenza. Per Enzo Cosseddu (Benetutti )«il tema dell’immigrazione è un problema che va arginato. Non possiamo confrontare le migrazioni dei nostri padri, con quelle attuali, spesso incontrollate e non sopportabili, in termini economici e pratici, dai nostri piccoli centri».

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