La Nuova Sardegna

Sassari

I fratelli Oggiano: 100 anni di urbanistica

di Antonio Meloni
I fratelli Oggiano: 100 anni di urbanistica

Presentato l’archivio di 880 volumi che raccontano i progetti dei due ingegneri e la storia architettonica della città

08 aprile 2017
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SASSARI. Un secolo di storia urbanistica raccolto in un archivio privato che contiene materiale di notevole interesse capace di ricostruire la storia dell’architettura sassarese del primo Novecento. Una ponderosa raccolta di 860 volumi che vanno dalla seconda metà dell’Ottocento agli anni Settanta del secolo appena trascorso.

Testimoniano l’intenso lavoro di Raffaello Oggiano, ingegnere originario di Castelsardo, che, prima da solo, poi affiancato dal fratello Giuseppe, ha progettato e realizzato numerosi edifici di pregio che ancora oggi ornano il tessuto urbano di alcuni fra i più noti quartieri di Sassari.

Il fondo, acquisito di recente al patrimonio della biblioteca universitaria, è stato presentato giovedì pomeriggio nell’affollata sala a piano terra dell’ex ospedale, sede della biblioteca, dove è stata anche allestita una bella mostra espositiva. Dopo i saluti della direttrice Viviana Tarasconi, che ha fatto gli onori di casa, è toccato alla bibliotecaria Paola Porcu e all’architetto Piersimone Simonetti - che hanno studiato il fondo - illustrare il materiale ora consultabile nell’istituto di piazza Fiume. Analizzando cartelle e miscellanee emerge da subito il meticoloso e paziente lavoro di conservazione compiuto negli anni da Raffaello Oggiano che dopo il diploma al Lamarmora e la laurea a Roma si trasferisce a Torino dove si specializza nella regia scuola di applicazione per ingegneri, embrione del futuro Politecnico. L’ingegnere conserva tutto, nel fondo, infatti, si trovano, oltre ai progetti, anche numerosi disegni, scritti, fotografie, oggetti personali e perfino i cataloghi dai quali si ordinava il materiale da impiegare nella costruzione degli edifici. Opere originali e preziose realizzate dai migliori disegnatori, uno per tutti, Giuseppe Cappadonia, che in tempi più recenti collabora alla pubblicazione della popolare rivista a fumetti l’Intrepido. Il nome di Raffaello Oggiano, a Sassari, è legato ad alcuni fra i più prestigiosi edifici: dalle ville Farris e Falchi, nel quartiere di Cappuccini, alle case Temussi e Azzena Mossa nei viali Caprera e Italia. Ancora, i tre blocchi delle palazzine dei mutilati che affacciano in piazza colonnello Serra, di fronte al mercato civico, e poi casa Crispo, in via Cavour, casa Berlinguer, in via Alghero, nonché opere pubbliche realizzate nel territorio. Chiese e campanili a Bottidda, Burgos, Sedini, Sorso, Codaruina, ma anche acquedotti, abbeveratoi e fontanelle, perfino la tomba della famiglia Conti nel cimitero monumentale di Sassari. Ripercorrendo l’itinerario tematico tracciato tra le teche della sala espositiva di piazza Fiume, si possono ammirare diverse chicche: oggetti personali e strumenti del mestiere, cataloghi e cartoline, progetti e planimetrie, ma anche rare foto d’epoca. Una in particolare, quella di piazza d’Armi con il cantiere di ciò che sarà l’istituto magistrale “Castelvì”. Nella foto, in alto a sinistra, si distingue chiaramente la chiesa di San Giuseppe e, di fianco, lo spazio dove in origine avrebbero dovuto sorgere le cliniche universitarie poi realizzate nell’attuale viale San Pietro. Tutti edifici che portano la firma degli “Ingegneri Raffaello e Giuseppe fratelli Oggiano” con la quale siglavano i loro lavori. Il fondo, conferito nel 2013 dagli eredi Azzena Mura, su iniziativa del Fai (Fondo ambiente italiano), è ora parte integrante del patrimonio culturale cittadino.

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