La Nuova Sardegna

Egregi notai dell’Ufficio studi, mi rivolgo a voi per chiarire una questione successoria. Ecco la situazione: nel 1995 mia madre qualche anno dopo la morte di mio padre (deceduto nel 1991) si risposò. Recentemente è venuta a mancare anche lei e adesso io e i miei fratelli dobbiamo fare la successione. Mi rivolgo all’Ufficio studi del Consiglio notarile per sapere come devono essere considerati ai fini ereditari i beni immobili acquistati dalla nostra genitrice durante il primo matrimonio. Tali beni li eredita anche il secondo marito oppure gli spetta solo l’usufrutto ?

Gentile lettrice, se per beni costruiti durante il primo matrimonio di sua madre intende beni acquistati fino al 20 settembre 1975, gli stessi erano per legge di proprietà del solo acquirente costituito in atto, senza che operasse l’istituto della comunione legale dei beni. Se invece tali beni sono stati acquistati dopo tale data la proprietà è di entrambi i coniugi per effetto legale, salvo che suo padre fosse intervenuto in atto per rinunciare al coacquisto.

Nel primo caso, qualora “intestati” solo a sua madre, i beni cadranno per intero in eredità e quindi per legge saranno divisi tra gli eredi in piena proprietà nel seguente modo: un terzo al secondo marito e due terzi complessivi ai figli.

Come abbiamo avuto modo di spiegare in altre occasioni e in circostanze analoghe, inoltre, l’istituto dell’usufrutto uxorio è definitivamente tramontato nel 1975 dopo l’entrata in vigore del nuovo diritto di famiglia per cui il coniuge è erede ex lege in piena proprietà, nella quota prevista dal codice civile di: 1/ 2 se concorre con un solo figlio ovvero 1/3 se concorre con più figli( cfr. articolo 581 del Codice civile).(Ufficio studi del Consiglio notarile dei distretti riuniti)