La Nuova Sardegna

Sassari

il gestore del “vivaio”

«Espulsione immediata perché sia di esempio»

SASSARI. Da qualche giorno tra le mura del centro di accoglienza del Vivaio rimbomba soltanto una parola: «espulsione». Sull’arresto per traffico di droga di uno dei suoi richiedenti asilo, il...

04 aprile 2017
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SASSARI. Da qualche giorno tra le mura del centro di accoglienza del Vivaio rimbomba soltanto una parola: «espulsione».

Sull’arresto per traffico di droga di uno dei suoi richiedenti asilo, il coordinatore della struttura si è fatto un’idea molto chiara. «Ho già inviato una Pec alla Prefettura – spiega Emanuele Ghionzoli – chiedendo l’allontanamento del ragazzo dal centro e l’espulsione dal territorio nazionale. Credo che sia necessaria una punizione esemplare». Il lavoro nel centro di accoglienza di Sorso è una lotta quotidiana per parare i colpi dell’opinione pubblica sulla situazione dei migranti ospiti nelle strutture.

«Da parte nostra – aggiunge Ghionzoli – c’è piena condanna di questo tipo di azioni perché tra l’altro mettono in cattiva luce gente come noi che lavora giorno e notte per l’integrazione». Uche Emueze è arrivato in Sardegna (dalla Nigeria attraverso la Libia) nel mese di ottobre del 2015. Ha chiesto asilo e la prima richiesta è stata bocciata. L’appello era fissato per il 17 marzo ma è stato rinviato al prossimo mese di ottobre. L’ultima traccia a Sorso, il nigeriano l’ha lasciata all’appello di giovedì notte. Poi è sgattaiolato via dal centro di accoglienza diretto al porto di Olbia. «Da settimane chiedeva con insistenza un permesso di tre giorni perché voleva fare un viaggio a Roma – racconta Ghionzoli – e glielo negavo perché me lo diceva all’ultimo minuto e non c’era il tempo tecnico per poter girare la richiesta alla Prefettura». A Sorso, Uche Emueze non è stato proprio uno stinco di santo ma nessuno nel centro di accoglienza si aspettava una cosa simile. «Ha avuto qualche rimprovero perché abbiamo scoperto che utilizzava il pocket money per giocare alle scommesse – aggiunge Ghionzoli – ma per il resto non ha mai creato difficoltà nel gruppo». E allora com’è possibile che di punto in bianco sia diventato un corriere della droga? «Sono certo che non abbia mai fatto uso di sostanze stupefacenti – conclude Ghionzoli – anche perché diversamente ci saremo accorti. Credo che l’abbia fatto per i soldi». (s.s.)

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