La Nuova Sardegna

GIAVE. I sindaci della Unione dei COmuni del Meilogu tornano alla carica per il ripristino del servizio ferroviario a Giave. I tredici primi cittadini hanno sottoscritto una lettera indirizzata al direttore della Divisione trasporti regionali di Trenitalia Orazio chiedendo un ripensamento sulle decisioni intraprese. «Continuamo a credere che la cancellazione delle fermate sia stata assunta senza alcuna seria riflessione sui danni arrecati alla mobilità dei nostri concittadini. Un sacrificio imposto a decine di migliaia di potenziali utilizzatori del treno. Dati che emergono dalla tabella ufficiale Istat sul pendolarismo». Trenitalia, da parte sua, ha sempre affermato che le frequentazioni da Giave negli ultimi anni fossero modeste: «Questo era dovuto principalmente ad orari non più convenienti per gli spostamenti quotidiani – dicono i sindaci – Abbiamo chiesto a più riprese, e senza successo, che nella stazione di Giave venissero almeno ripristinate quattro differenti fermate per i treni non veloci, tali da consentire con le coincidenze di Macomer e Chilivani, spostamenti quotidiani verso i poli rbani dell’isola». E ancora: «Da parte nostra ci impegnamo a mantenere un sistema autofinanziato di linee bus di adduzione e distribuzione verso la stazione di Giave, che mantenga, come già fatto sino al 2016, un piccolo ma efficiente sistema intermodale locale, valorizzando il treno come asse portante degli spostamenti a medio raggio.