La Nuova Sardegna

Sassari

«Non fu l’alcol a causare l’incidente»

di Nadia Cossu
«Non fu l’alcol a causare l’incidente»

Indagato il padre del bambino di 4 anni che morì nel rettilineo per Ardara. Il consulente del pm: «Una distrazione fatale»

26 marzo 2017
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SASSARI. L’incidente non fu causato dall’alcol che l’automobilista aveva assunto ma, più verosimilmente, da una distrazione. Un attimo di “leggerezza” al volante che in quel caso ebbe però come conseguenza la più terribile delle disgrazie che a un genitore possa capitare: la morte di un figlio. Di appena 4 anni.

Lo scrive, nero su bianco, l’ingegnere Marco Pes, nominato consulente dal sostituto procuratore Carlo Scalas titolare dell’inchiesta aperta per far luce sull’incidente mortale avvenuto il 30 luglio dell’anno scorso sulla provinciale 63, a mezzo chilometro dal bivio per Ardara. La relazione è stata depositata nell’ufficio della Procura di Sassari e subito dopo il pm ha comunicato la chiusura delle indagini a carico di Daniele Sotgiu, l’uomo di Bonnanaro che alla guida di una Bmw – all’interno della quale si trovava anche il suo bambino di 4 anni – si schiantò contro un trattore. Il piccolo, che era regolarmente seduto nel seggiolino, morì per le gravi lesioni interne riportate. Il padre è stato indagato per omicidio stradale: il sostituto procuratore scrive nel 415bis che guidava a una velocità di 123 chilometri orari (anche se il limite era 90) e in stato di ebbrezza alcolica.

Entrando nel merito di quest’ultimo aspetto, il consulente scrive: «È assai improbabile che il tasso alcolemico riscontrato sul conducente della macchina (1,03 g/l) possa avere indotto su un individuo di giovane età (36 anni) e in normali condizioni di salute, un’alterazione psicofisica talmente grave da compromettere la capacità di avvistamento a distanza di un ostacolo, peraltro facilmente individuabile per le sue dimensioni e per la presenza dei dispositivi di segnalazione visiva». L’ingegner Pes aggiunge quindi: «Data la presenza di un regolare sistema di segnalazione visiva sul mezzo agricolo in un’ora non ancora pienamente notturna e considerato il lungo rettilineo del tratto stradale che precede la zona di impatto fra i mezzi, si ritiene che il tardivo avvistamento possa essere ricondotto con maggiore probabilità a una distrazione del conducente della Bmw piuttosto che ai possibili effetti negativi sulla guida riconducibili all’assunzione di sostanze alcoliche».

Rispondendo agli altri quesiti il consulente ha anche spiegato che non sono emersi elementi «che riconducano l’evento a una qualche anomalia dei veicoli».

Daniele Sotgiu, che non si è mai ripreso dopo la morte del suo bambino, è assistito dall’avvocato Antonio Secci.

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