La Nuova Sardegna

Sassari

Prezzo del latte ovino, la ricetta della Cia per uscire dalla crisi

di Barbara Mastino
Prezzo del latte ovino, la ricetta della Cia per uscire dalla crisi

Occorrono campagne promozionali a favore del pecorino È necessario rivedere disciplinari Dop e politiche creditizie

22 marzo 2017
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OZIERI. Ha le idee chiare l’assemblea provinciale della Confederazione Italiana Agricoltori su come rilanciare il mercato - e il prezzo - del latte ovino. È quanto emerso nei giorni scorsi durante una riunione svoltasi a Ozieri, nella quale i vertici dell’associazione di categoria, accogliendo le proposte degli associati e di tanti altri allevatori convenuti, hanno predisposto un ordine del giorno contenente una serie di richieste da sottoporre al Governo e alla Regione.

Si va dalla richiesta di strumenti necessari per fronteggiare la crisi di mercato alla attivazione dei prestiti di conduzione “a breve”, a tasso zero; dalla modifica dei disciplinari di produzione dei formaggi Dop alla campagna informativa e promozionale per favorire il consumo dei formaggi di qualità certificata; infine, ma non meno importante, l’ordine del giorno contiene la proposta ai trasformatori e produttori di fare un patto e differenziare il prezzo del latte in funzione delle quantità conferite da ciascuno, per rendere più remunerativo il lavoro e cercare di contenere le produzioni. «Quest’ultima proposta – commenta il direttore provinciale della Cia Fabio Chessa – farà certamente discutere e animare il dibattito intorno alle soluzioni da adottare per fronteggiare la crisi del mercato del latte». Spunti importanti, emersi da un acceso dibattito che ha fatto da preludio alla Conferenza Economica Regionale della Cia che si svolgerà nel centro congressi di Tramatza domani alla presenza del vice presidente nazionale Alessandro Mastrocinque e del neo assessore regionale all’Agricoltura Pierluigi Caria. Tra i temi che saranno trattati, e che sono stati sviscerati già a Ozieri nel dibattito moderato dal responsabile zonale Renzo Canalis, c’è la necessità di predisporre una nuova Pac, che risponda ai nuovi bisogni degli agricoltori; di creare una nuova filiera agroalimentare che favorisca nuove relazioni e forme di dialogo; di ottenere ascolto da un’Europa che raccolga la sfida ad una nuova visione di sviluppo; di creare, infine, un nuovo rapporto tra agricoltura e territorio che, attraverso la sua valorizzazione, rimetta al centro dello sviluppo la crescita sostenibile. Temi ripresi e approfonditi sia nella relazione introduttiva dal presidente provinciale Giovanni Canu e nelle conclusioni del presidente regionale Martino Scanu, il quale ha anche sottolineato la necessità di una massima partecipazione alla Conferenza Economica di domani, che sarà tra l’altro «un primo e utile confronto con il nuovo assessore all’Agricoltura sui temi più spinosi che attanagliano il comparto agro-zootecnico, primo tra tutti la grave crisi di mercato del latte ovicaprino».

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